giovedì 7 agosto 2014

Project management di viaggio

Un progetto di viaggio di solito prende la forma di uno zibaldone. Si raccolgono idee, suggerimenti, si legge di posti, di cose da fare, di avventure di altri viaggiatori e tutto finisce dentro quel quaderno immaginario che molto presto finisce col somigliare ad un libro di ricette personale. Lo avete presente tutti il libro di ricette della mamma: un quaderno o un’agenda rigonfia di bigliettini scritti da persone diverse con le ricette, calligrafie illeggibili, carta che nei decenni si sbriciola, manoscritti apocrifi dalla provenienza misteriosa…

In realtà tutto questo è molto romantico, è parte dello spirito del viaggio, perchè una volta tornati tutta l’esperienza somiglierà molto ad uno di questi libri, con i ricordi scritti da molte mani, spesso confusi ed in disordine.
Di fatto l’approccio zibaldonesco alla progettazione di un viaggio è possibile solo per viaggi molto brevi o se nel vostro progetto è preventivata una buona quota di “tempo buttato”. Niente di male nel perdere del tempo, c’è chi viaggia per vedere e fare esperienze, chi parte per non avere vincoli ed avere a disposizione del tempo da buttare, è uno di quei lussi che voi avete conquistato a prezzo dell’incertezza del vostro futuro ma che chiunque a casa vi invidierà fino a mangiarsi le nocche.
Se però volete essere viaggiatori efficienti dovete programmare, dare delle priorità, analizzare i rischi e dargli una dimensione reale in base a regole precise. “Che palle” è la reazione umana più naturale e statisticamente schiacciante a questa affermazione, come quando ti dicono che per avere il fisico di Roberto Bolle tocca faticare: che palle.


Essere un intimamente nerd mi ha aiutato non poco...avendo studiato project management non ho resistito alla tentazione di rendere scientifico il processo di elaborazione. Ora vi farò un esempio di come è possibile trasformare qualcosa di vincolato all’ambiente lavorativo corporate in uno strumento per spiccare un salto molto molto più lontano proprio dalle realtà in cui questo sistema è nato. In parte trovo affascinante l’ironia della cosa, credo, in parte è oggettivamente uno strumento potentissimo...nella realtà utilizzare qualsiasi cosa abbia a che fare con la scienza e sia ostico per i più per governare il regno dell’incertezza è una tantazione irresistibile. Come elaborare algoritmi per prevedere le probabilità di successo di uno scontro tra unità di un wargame; anche se ha un’applicabilità risicata la sola espresssione di chi si trova davanti un foglio excell grande come una scrivania e pieno di piramidi di numeri è impagabile almeno quanto è inutile lo sbattone che serve a produrre quei dati.


Ho deciso che posso iniziare almeno a buttare giù una traccia per quel progettino di “Manuale di viaggio” che scriverò per divertimento. Così, giusto perchè in questo periodo vivo di project management, risk assessment, bigger sbattment e people compiàchment.
Un altro buon proposito che vola verso l’oblio? Le idee ci sono, ne arriveranno altre e forse, come successo per gran parte dei miei progetti, diventerà un dinosauro che ingrassa ed è sempre più difficile da spostare (perchè proprio un dinosauro?!) o una mandria ingovernabile a cui si aggiungono bestie strane...ecco, l’arca di Noè in una commedia yiddish!
Non ho nemmeno deciso che taglio dargli, quante delle mie esperienze raccontare, verrà tutto fuori un po’ seguii penis modo


Fase0!
-Obiettivo generale del progetto
-Suddividere: cosa sono la  Fase1 e la Fase2
-Location, location, location


Fase1
-Stakeholders:Entità coinvolte e ruoli
-Cum grano salis: rastrellamento delle informazioni
-Tempi e budget
-Work Packages (WP), deliverables (D) e milestones (M)
-Il signor Gant
-Si vis pacem para bellum, ovvero “Il risk assessment e la legge di Murphy”
- Salute, truffe, burocrazia, cataclismi e bed bugs
-Revisioni al progetto: Keep calm and...wtf!!!
-Lista della spesa: approcci,
-Gestire attivamente il progetto


Fase2
-Partenza
-Flessibilità: ciò che rende un viaggio differente da un lavoro
-Gestione: perchè un viaggio smette presto di essere una vacanza
-Rendicontazione: suggerimenti per non restare a secco
-Trappole e pregiudizi: gestire i problemi in viaggio
-Cucirsi il viaggio addosso: strategia del viaggiare (compagni, approccio, indole)
-Salute in viaggio
-Trasporti estremi
-Sistemazioni estreme
-Etichetta da ostello
-Stick together: condividere trasferimenti, esperienze, informazioni e sopravvivere insieme
-Sopravvivere agli altri viaggiatori
-Sopravvivere a se stessi
-Come cambia la percezione del viaggio col passare delle settimane


Fase3
-Eh già, tocca tornare: preparazione psicologica
-Effetto rimbalzo
-E adesso? Ricominciare ad avere una vita normale
-Cosa siamo diventati?
-Recidività: tanto lo sai che prima o poi ci ricascherai

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