lunedì 24 dicembre 2012

Condor de los Andes - El Chalten,ARG

Sono ad El Chalten, una città costruita circa trent'anni fa per delimitare il confine col Cile...sembra infatti che nottetempo i cileni spostassero i paletti del confine, o qualcosa del genere...
oggi che i paletti delle frontiere hanno coordinate GPS l'unica utilità del paese é quella di fare da base per chi va sul massiccio del Fitz Roy o sul Cerro Grande. É il paradiso degli scalatori, dei rocciatori e delle arrampicate sul ghiaccio. Per il resto é un posto dimenticato dall'duomo, un bancomat che viene ricaricato una volta ogni due settimane, due supermercati vuoti (una sola fila di prodotti in vendita, se prendi una scatoletta dietro lo scaffale é vuoto...),ma da qui passano tutti quelli che vanno sulla Ruta 40 tra El Calafate e Bariloche.
Segnale per il cellulare totalmente assente, rete WiFi minima e subordinata alle necessità dell'ostello, quindi posso solo scrivere e sperare che prima o poi un flash di banda faccia arrivare quello che scrivo sul blog. Intanto ho pubblicato un po' di cose nuove che ho scritto sui vari autobus ma non appena avrò un computer ed una buona connessione cercherò di impaginarle, correggere gli errori di battitura e mettere le foto.
Intanto faccio gli auguri di buone feste a tutti, mi dispiace solo di non potermi collegare decentemente per scrivere ad un po' di persone...prossimamente :)

Puerto Natales - El Calafate

Attraverso le pianure della Patagonia, non un albero per decine di chilometri attorno a me e le vibrazioni dell'autobus che corre su una strada di sassi. In lontananza le Ande innevate giocano a nascondino con me dietro le nuvole che un vento impensabile altrove muove come una mandria di elefanti di fumo mentre nelle mie orecchie scorre una musica nata in luoghi così diversi ed ambientata nello spazio profondo: Sideshow symphonies degli Arcturus, uno dei miei dischi preferiti di sempre, profondo, completo, complesso, introspettivo e sperimentale. Il viaggio fuori dal tempo e dallo spazio, la solitudine affollata di demoni e fantasmi, dagli scherzi della mente e della memoria in un cielo freddo e buio, tentacoli
velenosi dal passato rotolano e scivolano sempre più vicino, inizia così il racconto del risveglio dall'ibernazione di un viaggiatore dello spazio. Per tutto il disco non si riesce a capire se le voci intorno a può siano compagni di viaggio o i demoni di cui parla molte volte il protagonista, rapito dal suo delirio al chiarore della luna. Un viaggio verso il nulla ed attraverso un nulla che lo obbliga a viaggiare dentro se stesso ed s confrontarsi con i sui demoni, con i mostri nascosti nel rumore di fondo dell'esistenza.
...o forse é solo un bel disco di buona musica che racconta una storia senza capo né coda che non ha nemmeno un finale, se non quella Hufsa cantata in un norvegese quasi aulico che sembra dire: noi abbiamo letto Aniara, non é una coincidenza.
Però a me piace quando posso vedere un po' di me nella musica, anche se chi l'ha composta poteva avere in mente altro,
...ed in questo momento, come é per il mago di The Void dei Beardfish, mi sento come il naufrago dello spazio e del tempo, lontano dalla realtà che mi apparteneva e che non so se ritroveró mai, sempre che ritorni e che non sia stata sepolta dalle sabbie del tempo. Come in Mondo senza tempo, il libro che stavo leggendo proprio un anno fa...

Iguazú 2: le cascate!

La leggenda dice che un dio della foresta fosse innamorato di una ragazza ma che un giorno un eroe indio la rapì per sposarla e fuggì con una canoa sulle acque del Paraná attraverso la foresta. Per fermarli il dio colpì la terra e creò le immense cascate di Iguazú.

Mi sveglio la mattina presto per prendere uno dei primi autobus per l parco, sono circa 45 minuti di compressione su una strada rossa tra gli alberi, poi l'ingresso al parco. Salto la stazione del trenino e decido di fare un sentiero attraverso gli alberi, poi arrivo al paseo superior  e dopo dieci minuti mi ovo davanti alle cascate.
Resto a bocca aperta come davanti a poche cose in vita mia, come Guernica, come la Finigal's cave sulle Ebridi, come alla sala Verdi durante l'ottava sinfonia di Schubert, le piramidi... resto solo a guardare quasi commosso, un po' incredulo, un po' con la voglia di esultare per l'emozione.
L'intera giornata é un continuo fare foto con ingordigia nipponica, chiudere gli occhi per sentire le gocce d'acqua nebulizzata da un salto di 80 metri.
Il punto più bello é sull'isola che sta proprio in mezzo all'anfiteatro delle cascate e su cui arrivo in barca. Proprio vicino all'approdo c'é una spiaggia di sassi ed alcune persone che provano a fare un bagno...finisco per togliere scarpe e maglietta e sono dentro anch'io, pantaloni e boxer si asciugheranno ma non credo che mi ricapiterá l'occasione di fare il bagno in un posto del genere. É qui che conosco due italiani in viaggio in Brasile per un mese e scopro in rapida successione che hanno più o meno la mia età, che sono della mia provincia e che abbiamo amici in comune. Il mondo é davvero piccolo, girarlo sembra poco più che un giro del quartiere a volte! Comunque passo piacevolmente la giornata con loro, a vedere le cascate erba scappare dai koati famelici. Già, perché una della cose che speravo di vedere erano proprio i koati...al mattino mi sono addirittura trovato seduto per terra tra le sedie di un chiosco in mezzo ad almeno 20 cuccioli giocosi e curiosi, mentre poche ore più tardi i 50 avventori del ristorante con tavoli all'aperto del parco venivano messi in fuga dai loro affamati e determinati fratelli cresciuti e del tutto abituati a prendere vassoiate in testa. Anch'io me ne sono trovati un paio col muso nello zaino che mi é toccato rincorrere. Ma il premio "bullo del quartiere" va ad un koato particolarmente grosso (e prontamente ribattezzato "Gazza",come il grande Gascogne) che saliva sui tavoli a contendere i panini con la cotoletta dalle mani dei turisti.
La natura si adatta...chissà se un giorno non verrà a strapparci il panino dalle mani ed a dire "inutile che vi scaldate, qui comando io".

sabato 22 dicembre 2012

Al volo da El Chalten

Scrivo al volo da El Calafate, Argentina, purtroppo riesco a connetetrmi olto meno di quel che vorrei e troppo spesso le reti degli ostelli sono conigurate da cani e non riesco a connetetrmi col tablet su cui ho scritto tutti gli aggiornamenti delle ultime settimane. Poco male, ad un certo punto arriveranno blocchi di aggiornamebi grossi come iceberg. Devodire che mi aspettavo di avere un p' meno problemi a connettermi...
A proposito di iceberg, ieri ho visto un'altra delle meraviglie naturali del mondo, pari a Iguazù: il fronte del ghiacciaio Perito Moreno!
Quando potrò scriverò e manderò foto, per ora accio a tutti gli auguri per le feste, visto che domani muoverò verso El Chalten per camminare sul Fitz Roy e dove molto probabilmente non ci sarà ret...pare che sia un problema anche slo avere una tacca sul cellulare...poi Bariloche, per un rientro soft nella civiltà.

Hasta luego!

sabato 15 dicembre 2012

Punta Arenas - Puerto Natales

Passato il viaggio a scrivere al tablet vecchi post arretrati a cui dovrò aggiungere fotografie non appena avrò a disposizione un vero computer. Ma soprattutto a guardare il paesaggio cambiare dalle pianure senza un albero e piene di pecore,lama guanaco ed emù a colline verdi e più in fondo le montagne nero coperte di neve dove salirò domani.

Puerto Iguazú-Buenos Aires-Ushuaia



 Da 38 a 2°C passando dal lato più moderno di Buenos Aires.
Ed ancora una volta resto senza fiato quando sotto di me dalle nuvole appaiono le ultime vette innevate della cordigliera delle Ande. Nere e smussate dal lavoro di antichi ghiacciai le più basse, affilate come schegge di ossidiana le più alte che migliaia e migliaia di anni fa riuscivano ad essere persino più alte dei ghiacci dell'ultima glaciazione, ghiacci che qui erano alti quasi 1200 metri.
Sono arrivato alla fine del mondo!

Punta Arenas

Ho passato lo stretto di Magellano ieri e sono entrato in territorio Cileno, ora sono a Punta Arenas, cittadina di raro squallore ma che per qualche motivo non riesce ad essermi del tutto antipatica. Dopo una serata con un italiano disperso nei meandri della vita ed  un'altra con lezioni di spagnolo date da un brasiliano che non lo sapeva ad un gruppo di irascibili e permalosissimi israeliani e dopo diversi litri di mate (finalmente ho un thermos per berlo in santa pace) parto verso Puerto Natales, base per il primo grosso trekking del viaggio, il circuito W nel parco delle Torres del Paine, 4 giorni di camminata in uno dei posti più famosi del mondo per questo genere di attività.
Spero di avere tempo prima o poi di inserire le foto delle tappe precedenti prima o poi.

Ora torno in cucina perchè il brasiliano sta ponendo le basi per un conflitto internazionale israelo-cileno fondato sull'equivoco...e sull'ostinazione culturale di un gruppo di giovani appena congedati dall'esercito israeliano. Se i miei amici e conoscenti israeliani sono cocciuti la media tra chi ha appena finito di servire lo stato per 5(!!!!!) anni è ben superiore!

martedì 11 dicembre 2012

Lost in time

Nei prossimi giorni dovrà scrivere un sacco di tour gratuiti a Buenos Aires, di ristoranti messicani, di autobus superlusso, di cascate fantastiche, di cuccioli di coati, di bagni nel Paranà, di colibrì, di nubi tossiche e falsi attacchi di Godzilla, di montagne innevate e di gente che viveva nuda al gelo tutto l'anno, di leoni marini, di albatros neri, di golden retriever in crisi d'affetto, di di due ospiti incredibili, di ricette argentine, di pinguini, di alberi assassini, ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc........
...
.......
...
....
...ec ecc ecc...



... ecc...

sabato 8 dicembre 2012

Nella mia serie di compromessi dolorosi,

Nella mia serie di compromesso dolorosi, molto dolorosi, in fatto di scarpe sono passato  prima all'uso massiccio dei sandali (lo so,Giantomaso, che disapprovi, fanno schifo anche a me) che però mi consente un corposo risparmio di calzini. Ma questo non é il peggio che potessi fare...
Flip flops...le infradito da piscina...così le chiamano gli americani...ho sempre detestato vederli in giro con quelle, ma tutte le volte che ho provato a sollevare il problema non c'è stato verso di far capire perché mi facessero così inorridire. Bene, stasera sono seduto in attesa del mio hamburguesa completo mentre sorseggio una cerveza Quilmes Cristal ed indosso pantaloni chargo marroni e le odiate flip flops...o facevo così o mi toccava fare lo zaino stanotte, Vito che ho lasciato fuori solo le scarpe da trekking con cui viaggio domani.

Posso solo dire due cose:
-mi fanno sempre schifo da vedere in città
- sono scomode come le mutande che si arrotolano tra le natiche, come un cuscino fatto di LEGO, come una telefonata dopo 10 minuti che é iniziata la partita ed hai 4 amici ospiti a casa.

Quindi mi resta la domanda: gli americani in vacanza vanno in giro in ciabatte per autolesionismo o perché culturalmente vacanza=ciabatta e vestirsi come in piscina? Fatti loro, io adesso torno in ostello e lancio 'ste c***o di infradito, che ho finito il mio hamburger con prosciutto, lattuga, pomodoro, uovo alla piastra ed un formaggio che sembra scamorza stagionata anche quello alla piastra. Il tutto infilzato con uno stuzzicadenti a forma di spada dei pirati...li avevo visti solo nei film americani :) ultimo sorso di cerveza e salud
Vado ad ascoltare un po' di death metal argentino col receptionist del turno di notte, fan dei Death e dei Dieing foetus


PS:sono contento del fatto che al momento i miei compromessi siano relegati al settore scarpe e non a questioni ben più importanti... per quello c'é tempo e non sto fuggendo, quando arriveranno sarò qui ad attenderle.

giovedì 6 dicembre 2012

Arrivo ad Iguazu'

Sto cercando di stare al passo con i posts, per fortuna ho abbastanza da fare da non avere abbastanza tempo per scrivere tutto. Dopo 20 ore di autobus sono arrivato ad Iguazu, al confine col Brazile, in foresta e di fronte ad una delle meraviglie naturali, le cascate di Iguazu. Non vedo l¡ora di andare domani a fare un po' di chilometri e di foto, per ora mi godo il posto. Scrivo dal mio tablet seduto ad un tavolino sotto un albero di manghi quasi maturi col fremito delle ali dei colibri' tra le fronde...wow...vorrei poter metter una foto...

Purtroppo non posso mettre le foto, ma sistemero' i post piu' avanti. Se dovesse comparire qualche post dove prima non c'era non e' un poltergeist, semplicemente ho lasciato a meta' molti posts negli ultimi mesi e solo ora ho il tempo di finirli.

Iguazú 1 - foresta, viaggio e ostello

Questa é una delle parti del viaggio che aspettavo di più, tornare a vedere la foresta dopo tanti anni...a 14 anni ho lasciato l'Africa nera dopo sei anni, li la foresta l'avevo avuta dietro casa e tutto intorno alle strade che uscivano dalla città e mi ero abituato ed affezionato ai colori, a quel verde impossibile, all'umido ed all'odore di terra, alle ombre che rendevano le foglie colpite dal sole ancora più brillanti. Quando di dipinge é difficile rendere l'effetto della luce sui dettagli che escono dalle ombre, per farlo si scuriscono le ombre perché questi risalgono. A volte la realtà non viene resa bene "dipingendola" nel modo più vicino al vero ma é aumentando i contrasti che le emozioni emergono davvero.
Ma questi sono solo pensieri che col report di questa tappa hanno poco a che vedere, quindi passo al racconto.
Partito alle 19dalla stazione di Retiro a Buenos Aires mi sono sparato un bel viaggio da 20 ore in autobus semicama, ovvero con i sedili reclinabili in modo da fare un specie di lettino abbastanza comodo per dormire e pasti caldi. C'é da dire che a distrarmi dal sonno c'é stata una splendida tempesta di fulmini durante le prime ore della notte, poi un co-passeggero che credo avesse ingoiato una spazzola ed  una scarpa perché il suono dl suo russare era esattamente quello di un mocassino che viene ingrassato con abbondante olio di gomito...tutta la notte!
Al mattino il panorama della sabbia rossa e degli alberi che diventavano sempre più fitti, dei piccoli villaggi intorno a "la Colorada", ovvero la Ruta 14 che é tutta rossa come la sabbia argillosa della zona che sembra un infinito Roland Garros. Questo é il primo "I'll be back" del viaggio, mi sta venendo voglia di un giro in moto del nord dell'Argentina per vedere la provincia de La Roja ed il deserto intorno a Salta...in moto sarebbe perfetto...ma ho come l'impressione che si sovrapporrebbe ad un altro celebre viaggio in motocicletta ed allora capisco molte cose delle scelte fatte da due matti su una vecchia Norton circa 50 anni fa.
L'ostello in cui sono stato é il Marco Polo inn, uno dei più belli che mi siano capitati. Completo, pulito, ben organizzato, tranquillo nelle camerate e vivo nel resto degli edifici con tanto di piscina, bar all'aperto, computer con WiFi e reception aperta 24 ore su 24.
Poi la gente qui é rilassata ed educata, ho conosciuto diverse persone interessanti, soprattutto Marilyn di Taiwan che stava al letto sotto il mio ed il receptionist notturno: chitarrista brutal-death con cui ho passato una nottata ad ascoltare gruppi underground sudamericani e bere Quilmes, visto che i suoi amici avevano deciso di passare il venerdì sera da lui. Dopo uno scambio di MP3 sono ripartito con un paio di giga di demotapes di gruppi ruttanti che suonano quasi tutti grind fine anni 80 in spagnolo. In compenso mi ha passato anche i Dark Fortress...sembrano i primi Dimmu Borgir, ma cavolo se son bravi!

Concerto degli Arpeghy a Buenos Aires

Sì, qualche sera fa abbiamo visto un concerto metal anche qui! Ne avevo parlato alcune settimane fa e nonostante tutti i casini per arrivare alle 8 davanti ad un celebre locale per concerti della città c'erano due escursionisti insolitamente scuri. Ovviamente io oltre che mettere gli unici pantaloni estivi neri (da trekking) che ho con me potevo solo mettere una maglietta nera e le scarpe da trekking, strategicamente nere...ma non sembra o un metallaro,solo un escursionista...pace, dopotutto sono in viaggio con pochissime cose che mi appartenevano prima di partire, nessuna delle quali usavo se non in viaggio o per andare in montagna. Credo che sia un po' parte di tutta la faccenda il portarmi dietro quanta meno roba possibile di quella che mi appartiene. A parte un paio di scarpe e qualche paio di mutande sto vivendo come nei vestiti di un'altra persona, adesso per esempio sto indossando pantaloni marroni...impensabile per chi mi conosce,eppure mi ci trovo dentro. Fare un passo fuori dalla propria vita per capire meglio tante cose passa anche da cose come questa, ma senza mai tradire me stesso, se no diventa una vacanza da me che non mi darà quello che cerco...
Il concerto é stato carino, non il mio genere, troppo anni '80-hairmetal, Ma loro sono bravi, soprattutto cantante e chitarrista e soprattutto sono stati molto gentili. Li abbiamo incontrati casualmente poco prima del concerto mente incontravano il fans club, ovviamente erano stupiti che due persone dall'Europa si fossero presi la briga di vedere chi suonasse quella settimana ed avesse scelto loro. In effetti non sono così sconosciuti a quiete parti, suonano in tutto il sudamerica e fanno da spalla a gruppi internazionali tipo gli Europe.
Purtroppo é saltata una serata fuori con loro, ci avevano preparato due magliette ed un CD, sarebbe stato bello averle con noi lungo il viaggio, ma forse in questo viaggio devo imparare a viaggiare leggero ed a non accumulare cose...i ricordi ci sono, spero di sentire ancora i ragazzi della band e gli auguro che qualcuno gli offra la possibilità di suonare anche lontano, se lo meriterebbero anche per la dedizione che ci hanno messo in tanti anni che suonano insieme.

mercoledì 5 dicembre 2012

Mattinata a Palermo viejo


Palermo viejo


EveryTrail - Find hiking trails in California and beyond Palermo é un quartiere di locali notturni, piccoli negozi di design e ristorantini che hanno occupato le case di quello che era un raffinato quartiere residenziale di inizio secolo con vie alberate ed un gusto colonial-liberty che oggi ha un effetto psichedelico visto che ci sono moltissimi murales legali, molta street art e che molte delle case sono dipinte con colori improponibili per quel tipo di architettura: pareti prugna con fregi neri, pareti verde acido con cornicioni lilla, pareti nere e decorazioni dorate, azzurro cielo con nuvole. Mangiato tacos di pollo in un ristorante messicano pieno di foto di lottatori mascherati in una verandina dipinta con colori fluo in grado di far sembrare il resto del mondo grigio ed insipido appena usciti.

martedì 4 dicembre 2012

fronteMicrocentro con befreetours.com

Around Buenos Aires with Gaston from bafreetours.com at EveryTrail
EveryTrail - Find trail maps for California and beyond
Segnalo www.bafreetours.com.ar Gaston é un giovane giramondo porteno che dopo moli anni in California ed un paio in Europa é tornato a casa con l'idea dei freetours vista a Londra. In pratica il tour guidato é a offerta libera ma non ha niente da invidiare ai tour a pagamento. Il ragazzo se la cava parecchio bene ed é già sulla Lonely planet, per di più da la possibilità di conoscere la realtà del paese in modo molto più informale di qualsiasi tour organizzato. Se passate da BA provate uno dei due tour che fa ogni giorno, al mattino quello storico e politico, il pomeriggio quello più sulle curiosità della città e dei suoi abitanti più celebri. Il micro centro é la zona più centrale di Buenos Aires. Alla fine dell'800 e per una buona metà del secolo scorso l'Argentina era ricca come la vecchia Europa e la sua aristocrazia era profondamente influenzata da quella francese. Molte delle famiglie più ricche portarono gli architetti più apprezzati d'Europa a costruire i loro palazzi in quello che adesso é appunto il Micro centro. Questa zona é anche sede non solo dei due palazzi del potere politico, ma anche di tutta la vita politica e sociale del paese. L'Argentina infatti é incredibilmente viva a livello di idee, manifestazioni e proteste, la città é coperta di murales a sfondo politico o commemorativi, ogni giorno, in media, ci so o due manifestazioni che percorrono il lungo viale che unisce il parlamento alla casa rosada (dove sono gli uffici del presidente), davanti alla quale ci sono oltretutto i presidi permanenti dei reduci della guerra delle Malvine. Mi ha ricordato piazza Tahrir al Cairo, dove fino a questa estate c'erano ancora le tende dei dimostranti da maggio dell'anno scorso ed in cui ancora oggi ci sono manifestazioni...per quanto le situazioni politiche e sociali, i background culturali e religiosi siano completamente diversi tra loro non posso che pensare che se anche in Italia fossimo stati un po' più appassionati alla vita del nostro paese forse non saremmo arrivati a questo punto...o se non altro non ci sentire mo altrettanto in colpa per aver lasciato il paese in mano a certa gente per tutti questi anni. A Plaza de mayo, di fronte ci sono le madres de plaza de mayo, le madri dei desaparecidos che da 35 anni chiedono una giustizia che somiglia molto a quella cercata nel cado Priebke o di altre persone accusate di crimini contro l'umanità in guerre finite da decenni. La loro storia non sto a raccontarla, é ormai conosciutissima anche all'estero, tuttavia pare che le madres siano tutt'altro che amate oggi, perché sono diventate una fondazione con soldi in cassa e siano politicamente troppo ingombranti ed abbiano perso il significato originale. Per questo da un gruppo originale delle madres sono nate le abuelaz de plaza de mayo, le nonne, donne che hanno deciso che lottare per il passato non sia utile come fare qualcosa per il presente. Se qualcuno fosse interessato troverà un sacco di informazioni ed aneddoti in rete, raccontati da chi le cose le sa e può dare un'interpretazione più corretta e probabilmente meno di parte della mia. Pensare troppo al passato ed a quello che ci si lascia dietro é il mio vecchio difetto, il passato non va ai dimenticato, ma é al presente ed al futuro che si deve guardare.

Visita a San Telmo


San Telmo è un quartiere caratteristico in cui la domenica c'è un grande mercato di antiquariato e di artigianato "alternativo".
 (Tracciato Everytrail)

Una delle cose che capita di dimenticare di Buenos Aires è che un centinaio di anni fa era una città tra le più importanti al mondo, con un teatro conosciuto in tutto il mondo.

Non ci si stupisce quindi se nel suo mercato dell'antiquariato ci siano montagne di oggetti art nouveau e di oggetti che richiamano a quel tempo. Quello che impressiona é la qualità di ciò che si trova sulle bancarelle,tutto é in uno stato perfetto, come se fosse stato appena cucito o stampato e decorato. Poi il tutto é accompagnato dalla musica del tango dei grammofoni e dei musicisti che suonano per coppie di anziani tangueros.

 





Pensare che molti di quegli oggetti siano stati importanti per qualcuno che magari non c'é più, che per qualcuno potrebbero essere legati a mille ricordi mi fa lo stesso effetto che fa aprire un baule rimasto in cantina da decenni...un senso di strano disagio, sapere di non poter capire perche certi oggetti siano stati cosí importanti per qualcuno. Probabilmente é un effetto emotivo che deriva dalla mia incapacità di buttare le mie cose, di non affezionarmi ad ogni pezzo di quello che per chiunque altro sarebbe solo spazzatura e che per me é un ricordo.








Comunque tra le cose interessanti di S.Telmo ci sono anche i mercatini della frutta fresca che sono spettacolari ed in cui si possono trovare questi manghi. Sono la mia varietà preferita, molto aromatici, ce n'era un albero nel cortile della mia scuola in Congo, ma non riuscivano mai a coglierli maturi. E poi non ne avevo mai visti di così grandi, peserà un chilo e mezzo ed é buo-ni-SSI-mo!









Street food of the day: non so come si chiami, ma é una specie di qui che di pasta fillo con formaggio, prosciutto, basilico e quei pomodori lunghi che da noi si usano quasi solo per la salsa ma che a me in insalata piacciono un sacco!




Ma uno dei motivi per cui mi è piaciuto di più è stata Mafalda! Ci sono moltissimi oggetti sulle bancarelle con disegnate le strisce più note. Mafalda per me è sempre stata,per alcuni dettagli del carattere, una specie di alter ego cartaceo di papà: irascibile, acuta e,soprattutto, desiderosa di scagliarsi con violenza contro ogni cosa non giusta, fatta in modo non responsabile o approssimativo per pigrizia o tornaconto poco limpido. Ed ancora ricordo di quando sono andato a vedere una conferenza di Quinto portando mi un albo enciclopedico originale da fargli autografare. Gli avevo chiesto se potesse disegnarmi una piccola Mafalda che urla al mondo 'siete tutti contro di me!'...quinto rifiutó dicendo che lei non l'avrebbe mai detta una cosa del genere. Ricordo che un po' me la presi, poi, qualche anno dopo trovai una striscetta con la stessa identica frase...ci ho riso su...pensando che magari mi aveva fregato la battuta o che qualcuno avesse pensato che potesse essere una frase da lei, dopotutto i personaggi che qualcuno crea, siano fumetti o protagonisti di un libro, sono come i figli, prima o poi vanno in giro con le proprie gambe e dicono e fanno cose che non si sarebbero pensate, magari nemmeno tanto sbagliate:-) Non avrò mai la mia Mafalda personalizzata, ma mi accontento di aver trovato questa striscia in metropolitana.

domenica 2 dicembre 2012

Primo giorno a Buenos Aires

Svegliarsi in dicembre con 25 gradi ed il cielo terso, venticello secco da terra...no, non è prorpio una cosa normale, qualcosa è davvero cambiato. Il clima aiuta a sentire lo stacco enorme con quello che ho lasciato alle spalle, come se fossi entrato in un sogno...o come se mi fossi risvegliato...in effetti sembra di più la seconda, visto che anche quando si sogna si suppone che quello che abbiamo davanti sia la realtà.

Comunque un sabato di inizio estate è perfetto da passare al parco e la Rocoleta è perfetto. Un mercato nel parco molto simile al mercato della Montagnola a Bologna fa da cornice ad un punto di relax per i portenos. Chioschi che vendono parrillas e  bicchieroni di frutta fresca in succo d'arancia...chiamarla macedonia sembra riduttivo, visto che essendo tutto preparato al momento si sente il sapore di ogni singolo frutto :D




Ma prima c'è stata una visita al cimitero munumentale della Rocoleta, proprio lì dietro. Calmo, tranquillo...e pieno di gatti rognosissimi! Visto che ho fatto il mio ciclo di tre iniezioni di Rabipur, profilassi antirabbica, mi sono sentito in dovere di non farmi problemi nel giocarci.




 Ah, per innaugurare la serie "street food of the day" ecco a voi la bondiola!
 
 Pane
Fetta indeinita di maiale alla piastra
Uovo alla piastra (huevito)
Lattuga
Pomodori freschi
Salse varie