sabato 29 settembre 2012

Tattoo!!!


Ed alla fine è arrivato il secondo! Brujah antitribu…

Sta guarendo proprio bene, ne sono molto contento. L’idea iniziale era di farlo simmetrico al primo, ovvero sulla clavicola destra, l’opposizione dei due simboli sarebbe stata molto più marcata ma per motivi diversi aveva più senso farlo lì dov’è adesso, sulla cresta iliaca.
Motivi: di significato, perché preferivo che i due simboli, le due anime stessero ben lontane tra di loro…ma che si richiamassero sempre. Forse potrei dire che il primo è più vicino al cuore ed il secondo è più vicino alla pancia (nel senso ampio del termine).
Motivi estetici e pratici: mi piace l’asimmetria, due cosi rotondi in quella posizione sembrano le borchie del martello di Thor dei fumetti, i due simboli non hanno una simmetria perfetta, quindi avrei dovuto “ribaltare” il secondo…e sistemare le dimensioni per non farlo sembrare più grande del primo…beh, diciamo che di scuse per farlo lì dove l’ho fatto ne avevo a sufficienza.

Significato dei simboli:
Ora ci potrebbero essere diverse persone che rideranno di questo mio tentativo di spiegare in poche righe tonnellate di manuali di GDR ed altri che più semplicemete se la rideranno perché conoscono la mia fissazione per un clan in particolare….
I simboli vengono da un gioco di ruolo che è stato molto importante per me negli anni, è stato la cornice di molti eventi, rapporti, periodi…e vi assicuro che recitare un “raduno di vampiri” prima che uscisse quella vaccata di Twilight non era cosa comprensibile se non ad una persona su 10'000!
Provo a riassumere: i giocatori impersonano vampiri appartenenti a famiglie diverse. Ogni famiglia, detta clan, è espressione di un modo di vivere e di una visione del mondo dettata dall’indole particolare.
Ci sono clan di guerrieri, di vampiri legati alla natura, o ossessionati dal potere, dall’arte…
Questi clan esistono da millenni e sono stati sempre in lotta tra loro. Uno di questi, il clan Brujah, era un clan di filosofi guerrieri legati da un senso di fratellanza sconosciuto agli altri clan. Secondo la storia scritta dagli ideatori del gioco nel XV secolo i clan si raggrupparono in due fazioni, una votata alla difesa del segreto dell’esistenza dei vampiri, l’altra convinta della superiorità della razza su quella degli uomini. I Brujah si schierarono con i primi, ma alcuni di loro si staccarono confluendo nella fazione avversa e venendo chiamati “Brujah antitribu”. I valori sono simili a quelli dei loro fratelli di clan, ma hanno una componente di ribellione molto più marcata. Sono il simbolo della ribellione ai propri padri alla ricerca del “movimento”, filosoficamente parlando.

Nel mio caso non è un'opposizione ai miei genitori, ma un mettere in discussione tutto quello che mi è stato insegnato dalla società per cucirmi addosso una visione personale delle cose. Come ho sempre detto ho più paura che quello di cui sono convinto, quello che do per scontato sia un'illusione, che sia qualcosa che ho dato per realtà assiomatica senza mai verificarlo.
I due tatuaggi insieme significano che credo in certi valori che mi sono stati insegnati, sono parte di me, ma che non ho paura di metterli in discussione per confermare che sia tutto vero.

Il primo tatuaggio è stato fatto per ricordare gli anni in cui ho iniziato a giocare con un grande gruppo di amici e per scrivermi addosso delle idee in cui mi ritrovavo. Il secondo era stato pensato col primo, per esserne completamento naturale perchè solo "leggendoli" insieme rivelano il oro vero significato…ma serviva il momento giusto per farlo. Et voilà!

mercoledì 26 settembre 2012

Dentista e "la parte che mancava"

...é più o meno quello che mi ha detto il mio dentista: "Fa bene a farlo adesso, che poi con gli anni non si riesce più, quando ci sono i figli non si ha più il tempo..."
Tutte cose a cui ho pensato a lungo. Voglio fare questa avventura quando ancora non ho responsabilità vesro nessuno se non me stesso, mentre ancora non ho stabilizzato la mia vita e soprattutto quando posso affrontare tutte le sfide con il fisico al 100%...o quasi, ho un corpo vissuto, e come diceva Tyler Durden "senti, non voglio morire senza cicatrici...dai...ammolami un pugno...dai, sbrigati, che perdo il coraggio, sorprendimi!". Non che Tyler Durden sia personaggio da prendere a modello di una vita sana e costruttiva, nè che io voglia prendere dei pugni in faccia, ma le cicatrici sono ricordi di vita vissuta per davvero, in fondo, basta non esagerare..con la vita intendo :P

Comunque il mio dentista mi ha dato anche un'altra notizia molto gradita: non ho dovuto devitalizzare il dente che un paio di mesi fa mi aveva costretto ad un weekend di insonnia, dolore, follia e ghiaccio in bocca per una stupida infiammazione!
Pulizia dei denti e per un anno ho fatto il tagliando! :P
A proposito: chi ha paura che i tatuaggi facciano male sappia che non c'è paragone col fastidio di una pulizia dei denti!
...e chi ancora non lo sapesse, presto mi farò il secondo tatuaggio...presto presto, intendo...questo sabato :)

E' la parte che mancava

Anni fa ho fatto un tatuaggio che doveva significare tante cose: non smettere mai di giocare con la fantasia, non dimenticare un periodo della mia vita, poi dei valori di un "branco" del fantastico...un branco di anarchici, di filosofi guerrieri, di lealtà alle idee, di fratellanza di sangue con i propri simili e di voglia di combattere.

Dopo tre anni ho deciso che era venuto il momento per il suo fratello oscuro. E? lo stesso simbolo ma in negativo e come Yin e Yang sembrano complementari senza che nessuno dei due sia il Bene o il Male, sono solo due volti diversi. Il gemello oscuro significa ribellione, significa stravolgere le regole anche andando contro i propri padri e le regole in cui si è cresciuti, essere più liberi dalle convenzioni sociali per potersi avvicinare a se stessi. E' un po' la mia anima nera, è vero, ed anche questo tatuaggio sarà il ricordo di un periodo e di come l'ho vissuto.



I tatuaggi sono cicatrici. E' così che li vedo, sono i nodi al fazzoletto di una vita, per ricordarci di averne vissuta una...senza esagerare :)

martedì 25 settembre 2012

Prove tecniche di camminata


Visto lo stato di cattivo umore del weekend una passeggiatina in montagna è stata una buona occasione per rilassarmi, tenere la mente sgombra e fare un paio di test dell’attrezzatura da trekking.

Ecco il mio set per le uscite in climi non troppo caldi: 


 Occhiali da sole: sembra una vaccata ma sono di quei dettagli che a sbagliarli rovinano le giornate. Devono avere lenti decenti, non stringere troppo né cadere troppo facilmente…sembra una cosa normale ma no, non è scontato trovare modelli effettivamente così. Questi non sono affatfo male, stanghette gommate molto aderenti, posso starci a testa in giù e non si muovono. Non avranno le lenti dei miei Ray Ban quasi decennali ma per fare viaggiare sono ottimi, non fanno nemmeno gola ai ladri!

Maglia da trekking: benedetto Decathlon, queste magliette in megasaldo sono fatte, secondo loro, appositamente per il trekking…ed in effetti non si è comportata affatto male! Morbida, elasticizzata, non gratta come le maglie da ciclismo (che sono la mia alternativa da asciugatura rapida), ha degli inserti traforati sotto le ascelle ed hanno resistito alla prova “Un giorno di trekking senza aver messo il deodorante”! Le cose o si provano fino in fondo o niente, no? Ripara decentemente dal vento ma sembra traspirare meglio del cotone. Ne porterò tre in viaggio (grigia, azzurra e nera), visto che sono oltretutto molto veloci nell’asciugare. Stese in casa in un’ora era asciutta, probabilmente ci ha messo molto meno.

Pantaloni da trekking: i pantaloni “lunghi-corti”, quelli con le zip che si trasformano in shorts. Questo modello se la cava bene, la marca non l’avevo mai sentita nominare ma ho controllato materiali, cuciture, rifiniture, tutto sembrava di qualità più che accettabile e li ho presi.
Sono ovviamente molto comodi per camminare su terreni accidentati in cui ci sia un po’ da arrampicarsi, l’ingombro è minimo, oltretutto hanno due zip per gambale in modo da potere rimuovere la parte inferiore senza togliere gli scarponi, una notevole comodità! Saranno il mio terzo paio di pantaloncini da viaggio!

Borsino a cintura: ha più tasche di un portafogli da donna ma permette di avere un posto in cui tenere la macchina fotografica ed alcuni piccoli oggetti a portata di mano senza riempirsi le tasche (scomodissimo andare in montagna col cellulare in tasca!) e soprattutto senza appendersi nulla alla cintura dei pantaloni, che nel caso di quelli da trekking non c’è e viene sostituita da una fascia elastica con una clip che da molto meno fastidio.

Scarponi: una certezza, ormai! Relativamente leggeri, si aggrappano su tutto e la suola protegge talmente bene il piede che ci posso fare quasi parkour sui sassi in posti come questo:

La gita è stata molto piacevole, credo che la Svizzera italiana sia ampiamente sottovalutata a livello turistico. Lungo il sentiero c’erano molti tedescofoni, un paio di americani e gli unico italiani erano due signori con gli zaini pieni di funghi…e parlo di zaini da 80L!!! In effetti in molti punti c’era odore di funghi che non si poteva non pensare ad un bel piatto di pasta…
Ho notato come il mio allenamento mirato al tapis roulant stia dando i suoi frutti: 
-corsa 8', 12km/h, 0% di pendenza
-1' defatigamento
-camminata in salita 8', 5,5km/h 25% di pendenza
Camminavo come un treno, quando c'era da arrampicarsi sui gradoni non facevo alcuna fatica e non ho avuto nemmeno un indolenzimento alle gambe. Prossimamente farò un post sull'allenamento che sto facendo in questi ultimi tre mesi prima di partire, voglio arrivare in forma alla partenza e se possibile mantenere un po' dell'allenamento.

Ecco alcune foto della passeggiata ed un tracciato da Everytrail. Il percorso è una tranquilla passeggiata sul Sentierone della Val Verzasca, appena sopra Locarno, più precisamente il tratto tra Lavertezzo e Brione. Enjoy:



venerdì 21 settembre 2012

Contrasti


Come è logico ogni scelta radicale  e fuori dalla rosa delle normali scelte di vita genere in chi ha altre prospettive di vita più tradizionali una forma di “leggera” avversione.
Sul lavoro mi è stata negata una aspettativa che non mi sarebbe spettata di diritto ma mi poteva essere concessa con uno sforzo tutto sommato lieve; mi è stato invece offerto un gentlemen’s agreement motivato e che lascerebbe ben sperare per il mio rientro, qualora decidessi di riprendere la mia vita da dove mi accingo ad interromperla. Una porta lasciata aperta con molti complimenti ed attestati di fiducia da parte di alcune persone di cui tengo in considerazione l’opinione.

Purtroppo i miei genitori hanno visto in questo gesto un elegante benservito…solo il tempo potrà dire quello che sarà, fatto sta che i rapporti sono diventati tesi, i musi lunghi e gli umori scuri. Sperare negli applausi era fuori discussione, aspettarsi un certo tipo di appoggio psicologico invece mi sembrava più umano. Ho fatto una scelta difficile e non riesco ancora a viverla serenamente come vorrei. Tra le motivazioni che mi hanno spinto ad intraprendere questo viaggio ci sono la voglia di evadere dalla situazione che da un anno mi fa sentire impantanato, frustrato e deluso, in generale apatico per mia stessa colpa (ogni sensazione di questo genere è causa delle situazioni e delle scelte che io stesso ho contribuito a creare, non mi nasconderò mai dietro ad un dito per negarlo), ed a tal proposito mi sono venute in mente le parole di Frank Zappa (nell'immagine qui di fianco)…non che io abbia mai ascoltato molto Frank Zappa, ma quanto a prese di posizione ne aveva di molto interessanti!

Questa immagine introduce il punto 2 delle mie riflessioni: davvero la vita perfetta è quella che la società ha scritto per noi? Non dovrebbe ognuno di noi cercare una via personale verso il miglioramento, la realizzazione, la felicità? E se tutti quelli che ci hanno insegnato “la vita” non avessero del tutto ragione?
Personalmente ho sempre avuto un approccio molto personale alle cose, un bisogno viscerale si interpretare tutto a modo mio, persino al scienza che è materia che viene insegnata all’interno di una struttura rigida di assiomi e convenzioni che ne costituiscono l’ossatura. Ma allo stesso tempo cambiando le “regole” che costituiscono questa ossatura è spesso possibile creare nuove strutture che ci permettono di vedere la realtà delle cose da una prospettiva differente e che spesso aiuta a comprendere fenomeni che la scienza nella sua conformazione standard spiega con fatica. Io non dico che la scienza “standard” sia sbagliata, tutt’altro, dico solo che alle volte cambiare ottica sia più proficuo. E così nella vita, non dico che non finirò a seguire il modello di vita che mi hanno sempre proposto, solo che non voglio trovar mici senza esserci arrivato seguendo il mio percorso o magari scoprire che il mio equilibrio sta in un altro tipo di vita, di valori, che i parametri sono diversi, che potrei essere altro o essere la stessa persona, solo un po’ meglio di così, provare ad espandere me stesso alla ricerca di una forma più completa di me.



PS: ho trovato tonnellate di immagini con frasi come questa e scambiando due parole con una persona che ha fatto qualche anno fa una scelta difficile per inseguire i propri sogni siamo arrivati ad una conclusione: il numero pauroso di ottime frasi di questo tipo in giro per la rete mi ha fatto capire quanta gente voglia cambiare la propria vita anche per un breve periodo e si cachi sotto...e forse finisca col non farlo..

giovedì 20 settembre 2012

Vaccinazioni – secondo shot di antirabbica e nuovi dubbi


Oggi seconda dose di vaccino antirabbico. Niente di che, tutto regolare, un buon modo di iniziare il giorno del proprio compleanno (eh sì, sono 31 J ), soprattutto quando ho scoperto che nel ’94 non mi è stata registrata una dose del vaccino contro l’epatiteB e che ora dovrò fare degli esami per vedere se ho ancora gli anticorpi. Davvero, resto sempre sconvolto da quel cartoncino bianco (una volta era verde) delle vaccinazioni. Tutto è registrato a mano ancora oggi, ha quel senso del vintage, quel gusto retrò da lasciapassare della seconda guerra mondiale…
Dico io, ma è possibile che nel 2012 abbiamo tessere sanitarie su cui non si legge nulla perché sono in formato carta di credito con microchip ed i libretti per le vaccinazioni sono ancora scritti a mano?!?!!? Un documento che dovrebbe avere valore internazionale, essere leggibile da chiunque e come minimo registrato anche in inglese! Vorrei vedere la faccia di un ufficiale medico all’immigration di un paese serio che si trovi davanti ad un cartoncino compilato a mano…

Edit: grande mamma! Ha trovato un documento che certifica la mia terza dose di EpaB fatta nel gennaio del 1994 a Port Harcourt, River state, Nigeria! :D un esame di meno da fare

martedì 18 settembre 2012

Nuovo conto!

Entrato nella fase avanzata di attuazione programmi.

Ci sono un po' di cose da sistemare prima di partire:
-disdire l'affitto
-disdire i contratti di luce e gas
-cambiare residenza (torno a vivere dai miei...a 31 anni...so che è per finta ma la cosa mi mette i brividi...)
-prendere la patente della moto e quella internazionale
-fare una seconda carta di credito per coprire i circuiti bancomat più utilizzati (Mastercard, Maestro e Visa)
-far mettere a qualcuno la firma sul mio conto principale (mammina:P)
-farsi una postepay
-aprire un secondo conto corrente con bancomat e carta di credito autonoma

Aprire un conto alternativo ha un enorme vantaggio: se succede qualcosa non ti rubano prorpio tutti i soldi!
Ho scelto una banca online con commissioni nulle sui prelievi all'estero, cosa fondamentale nel mio caso :D

Attualmente il mio portafogli ha 4 posti per le carte di credito in cui ci sono:
carta,bancomat, badge lavoro, badge mensa, palestra, patente, tessera punti del kebabbaro, tessera punti del cinese, codice fiscale, due biglietti da visita miei, uno di un negozio di dischi, uno di Viv, la tessera dell'ARCI e quella dell'Accademia per gli Sport della Mente.

Il mio portadocumenti da viaggio fra meno di tre mesi avrà negli stessi slots:
tre carte di credito, due bancomat, almeno una prepagata, patente, una carta telefonica internazionale, tesserini sanitari assortiti ed almeno 5 tessere frequent flyer di altrettante alleanze (Alitalia, Emyrates, Austrian, British, Quantas e spero di aumentare la collezione con un sacco di carte di compagnie aeree e trasporti locali in giro per il mondo :D)

Ogni giorno ce n'è una...adesso chiamo il dentista, che un controllino prima di partire conviene sempre farlo ;)


lunedì 17 settembre 2012

Arrivati gli Zaini!!!

Ecco i nostri Deuter comprati su www.discoverydream.com dopo avere dissdetto l'ordine su TrekkInn per problemi con i riordini. Devo dire che sono stati molto gentili nel modo di fare, ma di fatto non avevano in casa uno dei due articoli che gli avevo comprato e la Deuter era indietro con gli ordini. Da nonmiricordo.com invece era disponibile il Deuter Quantum dell'anno scorso con uno sconto molto consistente e soprattutto in grigio. Ok, dovrei avere già riposto il buon gusto in favore dell'efficienza, ma gli zaini sono molto molto simili ed avere uno zaino celeste non ce la facevo proprio, era inguardagile :P

Ecco la prima foto arrivata dal "campo base":
Non vedo l'ora di fare una prova di reimpimento :D

sabato 15 settembre 2012

Everytrail

Sto cercando di provareun po' tutti i programmi per fare report di viaggio, finora i due più completi sono stati Tripjournal ed Everytrail.
Mentre per condividere sul web i report da TripJournal serve un account Facebook (che non uso per una vecchia questione di principio che si è calcificata negli anni, ma ne parlerò più avanti), con TripJournal si possono fare anche delle "guide turistiche"  della vostra gita con tanto di audioguida e navigazione GPS da mettere in vendita sul loro sito. Ma al momento a me interessa di più la possibilità di fare un report quotidiano dei miei spostamenti.

Questo è il report di prova con Everytrail:
Prova at EveryTrail


Visualizza report

Primo shot di antirabbica e degenero letterario

Giovedì è andata la prima dose di vaccino contro la Rabbia...brucia un po' rispetto agli altri :P

A parte questo dato di cronaca devo dire che mi è venuto in mente il romanzo di Chuck Palahniuk, Rabbia. Palahniuck è uno dei miei autori preferiti ma non ho problemi a dire che certi suoi libri sianodavvero delle perdite di tempo e di soldi. Spendere 7-8-10 o più euro per un brutto libro è già un errore, spendere magari settimane a leggerlo controvoglia è un delitto contro se stessi...motivo per cui ne ho lasciati a metà ben due. Devo dire che a parte un paio di libri poco più che carini gli altri sono, per un motivo o per un altro, dei capolavori.

E' un autore molto forte dal punto di vista stilistico ed emotivo, quindi è normale che generi giudizi altrettanto forti e netti: o piace alla follia o viene ritenuto spazzatura.

Io ne sono puntualmente stregato e Rabbia è tra i suoi uno dei libri che mi è piaciuto di più dopo Invisible monsters e Fight club.

Avrei un sacco di riflessioni da condividere su questo libro, sullo spirito antisociale, sulla libertà personale violata dai media...ma sarebbero in buona parte prive di senso senza avere letto il ibro ed allo stesso tempo sarebbero uno spoiler dal gusto sadico per chi volesse leggerlo. I libri di Palahniuck sono così, hanno tutti un colpo di scena che rivela qualcosa che il lettore ha intuito da molte pagine ma che non ha avuto il coraggio di ammettere a se stesso.

Due commenti autorevoli (Wall street Journal e Times) sullo stile di Palahniuck sono stati:
-La sua scrittura è come un polpo che tentacolo dopo tentacolo ti avviluppa e ti trascina in un buco nero nell'abisso
-Un pugno nello stomaco quando meno te lo aspetti

Tutti siamo a conoscenza di una fetta molto più consistente di verità di quanto non vogliamo ammettere, troppo spesso sappiamo o intuiamo cose che non ci piacerebbe sapere ed ignoriamo in maniera più o meno volontaria. Ignoriamo il mondo che inizia a mangiarsi da solo, ignoriamo una società che ignora i propri problemi pur avendoli davanti agli occhi giorno dopo giorno, scegliamo di ignorare ciò che ci ferisce ogni singolo giorno.
Sempre più spesso ogni presa di coscienza è dolorosa, ci sentiamo più maturi ogni volta eppure più deboli, come se il mito della caverna fosse solo una piccola parte della storia da raccontare. Per questo in molti tornano a sedersi di fronte alle ombre proiettate dal fuoco. E credo sarebbero i più.
Per chi invece sceglie di guardare il mondo resta quasi un senso di solitudine, ma si sa che tornare indietro non è un'opzione percorribile.
Molti dei trucchi letterari di Palahniuck trovano appoggio proprio su questo meccanismo psicologico, per questo risultano così sconcertanti, come fossero pervasi da un cinismo compiaciuto.

Tra una settimana secondo shot, il 20 di settembre, per il mio compleanno.
Prosit

martedì 11 settembre 2012

Aggiornamento: antirabbica

Eh, sì, tocca proprio farla!
Stranamente in tutti i paesi del mondo (almeno in quelli considerati sviluppati a livello sanitario) viene caldamente consigliato il ciclo di vaccinazioni contro la rabbia prima di visitare paesi in cui si potrebbe venire a contatto con animali randagi o selvatici. In Italia no...
Siamo riusciti a metterci in contatto col centro nazionale di studio sulle malattie infettive di Padova, ci hanno detto che è invece una vaccinazione assolutamente indispensabile in un viaggio come il nostro. Se intendete fare un viaggio in zone rurali di paesi dell'Asia evitatevi il rischio di finire in ospedale e beccarvi una megadose di emergenza. Sarà un'eventualità rara quella della rabbia, ma è un pensiero in meno.

Per quanto mi riguarda mi becco tre shots in tre settimane, ma almeno sto tranquillo.

venerdì 7 settembre 2012

Questione di scarpe


Scarpe scomode rendono qualsiasi passeggiata una tortura; materiali scadenti fanno sì che queste puzzino di morte facendo calare la spada dell’Apocalisse in intere camerate degli ostelli,facendo invocare ai presenti il perdono divino o, ai meno melodrammatici, l’intervento di un esorcista.
Avere caldo ai piedi, o peggio ancora avere freddo, non avere una scarpa che tenga un minimo l’acqua, avere suole troppo sottili o troppo pesanti, le famigerate ciocche ai piedi, sono tutte cose che possono compromettere il piacere di un’esperienza di viaggio.
Ho visto gente in All stars e calzini di cotone a capodanno a Stoccolma, -12°C, temere di perdere le dita per congelamento, ho visto escursionisti tornare dal ghiacciaio del Vatnajokkul e camminare come Frankenstein a causa di scarponi a prova di attacco nucleare ma poco adatti all’asfalto…per non parlare delle tendiniti che vengono con quegli affari!

Le scarpe sono forse l’indumento più importante  cui si possa pensare nel progettare un viaggio.

Nel mio caso sono anche il più ingombrante, il mio aggraziato 46 rende anche delle Superga di tela dei natanti di media stazza. In generale riuscire a minimizzare il numero di paia di scarpe in valigia è sempre un bel colpo, ma ci vuole un po’ di cura nella scelta.

Le situazioni in cui ci si può trovare sono diverse: trekking più o meno spesso, passeggiata in campagna, cena in un ristorante appena decente, gita al mare, passeggiata per le vie di una città in una estate torrida o in un inverno piovoso.
I parametri da tenere d’occhio in realtà sono pochi: durevolezza, versatilità, ingombro e peso ridotti.
Tutte le altre possibili features sono solo un di più,da qui la mia scelta per tre sole paia di scarpe:

1)      Scarpe da montagna dell’esercito svizzero: saranno le mie scarpe principali, comprate in saldo due anni fa in un grande magazzino di Locarno, sono scarpe comodissime, resistenti, tutte in pelle con una spettacolare suola Vibram che permette di camminare su tutti i terreni, dal ghiaccio al fango alle strade di città. Vantaggio non da poco è che grazie al loro aspetto poco appariscente possono essere indossate anche in città senza l’effetto esteticamente shockante che fa la maggior parte delle scarpe da trekking non appena ci si allontana di soli 10 metri dai sentieri di montagna.
Queste saranno utili anche nei momenti di pioggia in città o nei climi molto freddi.

2)      Merrell hurdle:
non avevo mai avuto un paio di Merrell…le consideravo overpriced, non spendo 80 euro per una scarpa da passeggio tanto più che trovarle in Italia fino ad un paio d’anni fa era davvero impossibile (infatti le ho trovate alcune settimane fa in un negozio all’estero, tanto per cambiare). Queste vanno bene per le escursioni cittadine se non fa troppo caldo e se non piove troppo, hanno una suola buona anche per un po’ di terreno accidentato e sono ottime per le lunghe camminate, oltretutto hanno un aspetto decente per uscirci una sera a cena…ovviamente dopo aver coperto col pennarello nero le cuciture e quella orrenda M arancioni che le fanno sembrare scarpe antinfortunistiche…
Ultima chicca, un sistema che non permette ai piedi di puzzare: trattamento e soletta antibatterici, yeah!

3)      Timberland Trailwind Sport


detesto le scarpe aperte, l’idea poi di metterle con i calzini mi fa rabbrividire! Ma non posso andare troppo per il sottile e lo so, questi sandali saranno la scelta di base per un bel pezzo di viaggio nell’estate del sudest asiatico e nelle località di mare. Suola Vibram con tassellatura media per un po’ di off road, regolazioni e straps con velcro (niente chiusure a clip che si rompono) e parti imbottite fatte in neoprene, tipo muta da sub, suola in plastica (le avrei preferite con la suola scamosciata, ma sarebbero state meno lavabili). Le ho provate una giornata intera a camminare con 40°C ed i piedi stavano belli freschi, se lavate asciugano in 2 minuti, cosa chiedere di più?

Tre paia per un anno è proprio il minimo dei minimi, per poter coprire tanti climi e situazioni possibili. A queste aggiungerò un paio di ciabatte da doccia/ostello, sono ancora indeciso tra le classiche infradito minimal ed un paio di scarpe da vela (neoprene con suola di silicone) che ho sempre trovato molto comode per questo genere di cose e mi permetterebbero di usare i calzini.

mercoledì 5 settembre 2012

Vaccinazioni


27 agosto, lunedì mattina, vaccinazioni.
All’Ufficio di igiene pubblica, reparto Salute del viaggiatore, due dottoresse mi guardano e mi snocciolano una serie deprimente di vaccinazioni. Ma io ho già una lista in tasca: colera, tifo, epatiteA (la B ce l’ho…cioè, ho già fatto il vaccino), richiamo poliomielite, antitetanica, antidifterica.
Esco con tre bozzi doloranti (spalla, spalla e chiappa destra) ed un beverone disgustoso che mi frizza nella pancia, oltre che con un ticket da 50qualcosa euro dapagare in banca (lo sportello elettronico non va, ovviamente) e quello che credo sia un “buono” per del Lariam, adorabile veleno contro la malaria di cui ho un ricordo pessimo (a 12 anni in Nigeria dopo essermi ammalato, terapia d’urto che mi ha portato allucinazioni e vomito per giorni, oltre che a perdere 10kg in 10 giorni…sembra un affare da dieta miracolosa, ma era il 20% del mio peso corporeo, ci ero affezionato).

Oggi, 4 settembre,
dopo consulto non medico mi viene consigliato di fare anche l’antirabbica, due shots in un mese. Questo per potere accarezzare animali in giro senza pensieri. Potrò essere morso dai koati ad Iguazù, giocare con i lama in Cile, farmi beccare dai Kiwi, scalciare dai canguri, strusciare dai panda rossi, grattare i gatti, essere sleccazzato dai cani, graffiato dai pangolini e potrò anche abbracciare i panda a Cheng Du per la modica cifra di 100 dollari (donazione per il progetto di rinfoltimento della specie, ovvero acquisto di vagonate di Viagra), tutto questo senza pensiero alcuno di contrarre l’odioso morbo.
…spero non salti fuori qualche altra malattia contro cui essere vaccinato nel frattempo…argh!

martedì 4 settembre 2012

Problemi di peso


Avete presente quei pomeriggi passati davanti ad una valigia che non si chiude il giorno prima di partire per le vacanze? Dovete passare una settimana al mare ed avete preselezionato:
5 paia di pantaloni, 3 costumi, 8 magliette, 3 camicie, 10 cambi di biancheria, 3 paia di scarpe, due di ciabatte, una felpa, un maglioncino per non parlare di tutto il necessaire da bagno, 4-5 caricabatterie/cellulari ecc ecc… circa 25kg di roba per una settimana. Per una vacanza in un posto freddo di due settimane si rasenta il mezzo quintale…e da lì si comincia a sfoltire arrivando a 20 “miseri” chili, e comunque sarete sicuri di aver dimenticato qualcosa di fondamentale per la vostra sopravvivenza sociale (perché andare alle Svalbard senza un paio di camicie abbinate al vestito buono è da sciattoni inadeguati!...mon dieu…).
E’ un dato di fatto,  ma ogni anno ci si ritrova davanti a quel letto strabordante di vestiti con una valigia del tutto insufficiente che si prepara ad essere ingozzata, poi schiacciata, maltrattata e maledetta perché non sufficientemente capiente!

Ora pensate ad un viaggio di un anno.

Pensate a climi diversi: Amazzonia d’estate, Patagonia, trekking sulle Ande, deserto australiano sempre d’estate, Indocina nel periodo dei monsoni, 15 giorni sopra i 4000 metri sull’Himalaya all’inizio dell’inverno.

E poi pensate alla cattiveria peggiore che vi si possa fare: un volo interno con una low cost sudamericana, bagaglio massimo consentito 15kg!

Secondo voi come si fa a fare una valigia per un viaggio del genere con 15kg di bagaglio?!?!?