mercoledì 17 ottobre 2012

Travel can change the world



Immagine che mi è piaciuta un sacco...arrivata via twitter da qesta associazione molto interessante: 


Mission: To turn travelling into a means for social and responsible change.

Created in 2010, Are You Serious?™ is an organization formed by members from several countries whose objective is to promote social values and global integration.
Through travelling, the organization aims  to develop projects to raise awareness and communicate about ecology, education, culture and other topics relevant to the world today.
Are You Serious?™ transforms travelling into a new tool of social change. The projects are an innovative way to deliver specific messages and impact different regions of the world. Following this line of thought and linking more people around the world, Are You Serious?™ takes an active role in constructing a better world.

Fateci un giro, viaggiatori! ;)

Per quanto riguarda il significato che ha l'immagine per me...beh, credo sia scontato, perdersi...come diceva Tolkien "Not all those who wander are lost.", credo che una delle differenze fondamentali di questo tipo di viaggio sia proprio che ad un certo punto la cartina vada rimessa in tasca e ci si lasci trasportare dalle emozioni, ci si lasci ATTIRARE in una direzione senza pensare al dopo. 

Niente itinerari obbligatori

solo per un po' :)

martedì 16 ottobre 2012

Problema della settimana: il visto cinese





Tra i documenti particolarmente rognosi da ottenere il visto cinese sta vincendo il premio “termiti nelle mutande”. Va richiesto entro tre mesi prima dalla data di ingresso nel paese e dura 30 giorni se fatto in paesi in cui il richiedente non risiede. Quindi Va fatto lungo la strada da qualche parte nel sudest asiatico.
Un paio di anni fa mi è capitato di passare davanti all’ambasciata cinese a Seoul. L’ufficio si trova su una collina molto alta e ricordo una coda di almeno 500 metri, sembrava la casa di Prezzemolo a Gardaland a ferragosto…memori di questa visione avevamo pensato che prendere il visto in un paese piccolo potesse risparmiarci qualche centinaio di metri di coda,Singapore sembrava un’opzione percorribile, soprattutto c’era la possibilità di incastrarlo tra Indocina e Nepal.
Purtroppo Viv ha scoperto che le ambasciate cinesi possono rifiutare di concedere il visto agli stranieri. Ovviamente la possibilità è remota ma non potendo correre rischi questo significa che finchè non ci sarà la certezza di avere un paese in cui poter ricevere il visto non sarà possibile programmare un itinerario.
Devo dire che da un lato un po’di indeterminazione fa anche piacere, dall’altro pensare di rimanere bloccati fuori dalla Cina…anche perché c’è il piccolo dettaglio cheil volo per tornare in Europa parte da Pechino ed i transfer internazionali sono concessi per sole 24 ore.

Ma torniamo alla soluzione del problema: le ambasciate raggiungibili in quel periodo e che potrebbero concederle il visto sono a Singapore, Kuala Lumpur e Hong Kong; il visto andrà richiesto dopo la partenza dall’Indonesia, escludendo di poterlo richiedere in Cambogia, Vietnam, Laos e Nepal. Questo porta a diverse possibilità:
 
Hong Kong potrebbe essere il posto più semplice in cui ottenerlo, visto che ci sono un sacco di agenzie specializzate, ma anche il più costoso dove stare ad aspettare una risposta. Oltretutto se venissimo “rimbalzati” lì non sarebbe conveniente continuare a girare per l’Asia alla ricerca di un impiegato magnanimo…
Un’altra possibilità potrebbe essere Taiwan, ma ancora non abbiamo controllato se sia fattibile.

Ah, colgo l’occasione per festeggiare il nobel alla letteratura per MoYan , il suo Sorgo Rosso è stato uno dei miei incubi cinematografici infantili assieme a Fragole e sangue. Io il cinema cinese di quegli anni non lo digerisco, niente da fare, più ostico del neorealismo giapponese degli anni ’50…de gustibus :P