Sono ad El Chalten, una città costruita circa trent'anni fa per delimitare il confine col Cile...sembra infatti che nottetempo i cileni spostassero i paletti del confine, o qualcosa del genere...
oggi che i paletti delle frontiere hanno coordinate GPS l'unica utilità del paese é quella di fare da base per chi va sul massiccio del Fitz Roy o sul Cerro Grande. É il paradiso degli scalatori, dei rocciatori e delle arrampicate sul ghiaccio. Per il resto é un posto dimenticato dall'duomo, un bancomat che viene ricaricato una volta ogni due settimane, due supermercati vuoti (una sola fila di prodotti in vendita, se prendi una scatoletta dietro lo scaffale é vuoto...),ma da qui passano tutti quelli che vanno sulla Ruta 40 tra El Calafate e Bariloche.
Segnale per il cellulare totalmente assente, rete WiFi minima e subordinata alle necessità dell'ostello, quindi posso solo scrivere e sperare che prima o poi un flash di banda faccia arrivare quello che scrivo sul blog. Intanto ho pubblicato un po' di cose nuove che ho scritto sui vari autobus ma non appena avrò un computer ed una buona connessione cercherò di impaginarle, correggere gli errori di battitura e mettere le foto.
Intanto faccio gli auguri di buone feste a tutti, mi dispiace solo di non potermi collegare decentemente per scrivere ad un po' di persone...prossimamente :)
lunedì 24 dicembre 2012
Condor de los Andes - El Chalten,ARG
Puerto Natales - El Calafate
Però a me piace quando posso vedere un po' di me nella musica, anche se chi l'ha composta poteva avere in mente altro,
...ed in questo momento, come é per il mago di The Void dei Beardfish, mi sento come il naufrago dello spazio e del tempo, lontano dalla realtà che mi apparteneva e che non so se ritroveró mai, sempre che ritorni e che non sia stata sepolta dalle sabbie del tempo. Come in Mondo senza tempo, il libro che stavo leggendo proprio un anno fa...
Iguazú 2: le cascate!
La leggenda dice che un dio della foresta fosse innamorato di una ragazza ma che un giorno un eroe indio la rapì per sposarla e fuggì con una canoa sulle acque del Paraná attraverso la foresta. Per fermarli il dio colpì la terra e creò le immense cascate di Iguazú.
Mi sveglio la mattina presto per prendere uno dei primi autobus per l parco, sono circa 45 minuti di compressione su una strada rossa tra gli alberi, poi l'ingresso al parco. Salto la stazione del trenino e decido di fare un sentiero attraverso gli alberi, poi arrivo al paseo superior e dopo dieci minuti mi ovo davanti alle cascate.
Resto a bocca aperta come davanti a poche cose in vita mia, come Guernica, come la Finigal's cave sulle Ebridi, come alla sala Verdi durante l'ottava sinfonia di Schubert, le piramidi... resto solo a guardare quasi commosso, un po' incredulo, un po' con la voglia di esultare per l'emozione.
L'intera giornata é un continuo fare foto con ingordigia nipponica, chiudere gli occhi per sentire le gocce d'acqua nebulizzata da un salto di 80 metri.
Il punto più bello é sull'isola che sta proprio in mezzo all'anfiteatro delle cascate e su cui arrivo in barca. Proprio vicino all'approdo c'é una spiaggia di sassi ed alcune persone che provano a fare un bagno...finisco per togliere scarpe e maglietta e sono dentro anch'io, pantaloni e boxer si asciugheranno ma non credo che mi ricapiterá l'occasione di fare il bagno in un posto del genere. É qui che conosco due italiani in viaggio in Brasile per un mese e scopro in rapida successione che hanno più o meno la mia età, che sono della mia provincia e che abbiamo amici in comune. Il mondo é davvero piccolo, girarlo sembra poco più che un giro del quartiere a volte! Comunque passo piacevolmente la giornata con loro, a vedere le cascate erba scappare dai koati famelici. Già, perché una della cose che speravo di vedere erano proprio i koati...al mattino mi sono addirittura trovato seduto per terra tra le sedie di un chiosco in mezzo ad almeno 20 cuccioli giocosi e curiosi, mentre poche ore più tardi i 50 avventori del ristorante con tavoli all'aperto del parco venivano messi in fuga dai loro affamati e determinati fratelli cresciuti e del tutto abituati a prendere vassoiate in testa. Anch'io me ne sono trovati un paio col muso nello zaino che mi é toccato rincorrere. Ma il premio "bullo del quartiere" va ad un koato particolarmente grosso (e prontamente ribattezzato "Gazza",come il grande Gascogne) che saliva sui tavoli a contendere i panini con la cotoletta dalle mani dei turisti.
La natura si adatta...chissà se un giorno non verrà a strapparci il panino dalle mani ed a dire "inutile che vi scaldate, qui comando io".
sabato 22 dicembre 2012
Al volo da El Chalten
A proposito di iceberg, ieri ho visto un'altra delle meraviglie naturali del mondo, pari a Iguazù: il fronte del ghiacciaio Perito Moreno!
Quando potrò scriverò e manderò foto, per ora accio a tutti gli auguri per le feste, visto che domani muoverò verso El Chalten per camminare sul Fitz Roy e dove molto probabilmente non ci sarà ret...pare che sia un problema anche slo avere una tacca sul cellulare...poi Bariloche, per un rientro soft nella civiltà.
Hasta luego!
sabato 15 dicembre 2012
Punta Arenas - Puerto Natales
Passato il viaggio a scrivere al tablet vecchi post arretrati a cui dovrò aggiungere fotografie non appena avrò a disposizione un vero computer. Ma soprattutto a guardare il paesaggio cambiare dalle pianure senza un albero e piene di pecore,lama guanaco ed emù a colline verdi e più in fondo le montagne nero coperte di neve dove salirò domani.
Puerto Iguazú-Buenos Aires-Ushuaia
Da 38 a 2°C passando dal lato più moderno di Buenos Aires.
Ed ancora una volta resto senza fiato quando sotto di me dalle nuvole appaiono le ultime vette innevate della cordigliera delle Ande. Nere e smussate dal lavoro di antichi ghiacciai le più basse, affilate come schegge di ossidiana le più alte che migliaia e migliaia di anni fa riuscivano ad essere persino più alte dei ghiacci dell'ultima glaciazione, ghiacci che qui erano alti quasi 1200 metri.
Sono arrivato alla fine del mondo!
Punta Arenas
Spero di avere tempo prima o poi di inserire le foto delle tappe precedenti prima o poi.
Ora torno in cucina perchè il brasiliano sta ponendo le basi per un conflitto internazionale israelo-cileno fondato sull'equivoco...e sull'ostinazione culturale di un gruppo di giovani appena congedati dall'esercito israeliano. Se i miei amici e conoscenti israeliani sono cocciuti la media tra chi ha appena finito di servire lo stato per 5(!!!!!) anni è ben superiore!
martedì 11 dicembre 2012
Lost in time
...
.......
...
....
...ec ecc ecc...
... ecc...
sabato 8 dicembre 2012
Nella mia serie di compromessi dolorosi,
Flip flops...le infradito da piscina...così le chiamano gli americani...ho sempre detestato vederli in giro con quelle, ma tutte le volte che ho provato a sollevare il problema non c'è stato verso di far capire perché mi facessero così inorridire. Bene, stasera sono seduto in attesa del mio hamburguesa completo mentre sorseggio una cerveza Quilmes Cristal ed indosso pantaloni chargo marroni e le odiate flip flops...o facevo così o mi toccava fare lo zaino stanotte, Vito che ho lasciato fuori solo le scarpe da trekking con cui viaggio domani.
-mi fanno sempre schifo da vedere in città
- sono scomode come le mutande che si arrotolano tra le natiche, come un cuscino fatto di LEGO, come una telefonata dopo 10 minuti che é iniziata la partita ed hai 4 amici ospiti a casa.
giovedì 6 dicembre 2012
Arrivo ad Iguazu'
Purtroppo non posso mettre le foto, ma sistemero' i post piu' avanti. Se dovesse comparire qualche post dove prima non c'era non e' un poltergeist, semplicemente ho lasciato a meta' molti posts negli ultimi mesi e solo ora ho il tempo di finirli.
Iguazú 1 - foresta, viaggio e ostello
Poi la gente qui é rilassata ed educata, ho conosciuto diverse persone interessanti, soprattutto Marilyn di Taiwan che stava al letto sotto il mio ed il receptionist notturno: chitarrista brutal-death con cui ho passato una nottata ad ascoltare gruppi underground sudamericani e bere Quilmes, visto che i suoi amici avevano deciso di passare il venerdì sera da lui. Dopo uno scambio di MP3 sono ripartito con un paio di giga di demotapes di gruppi ruttanti che suonano quasi tutti grind fine anni 80 in spagnolo. In compenso mi ha passato anche i Dark Fortress...sembrano i primi Dimmu Borgir, ma cavolo se son bravi!
Concerto degli Arpeghy a Buenos Aires
mercoledì 5 dicembre 2012
Mattinata a Palermo viejo
Palermo viejo
EveryTrail - Find hiking trails in California and beyond Palermo é un quartiere di locali notturni, piccoli negozi di design e ristorantini che hanno occupato le case di quello che era un raffinato quartiere residenziale di inizio secolo con vie alberate ed un gusto colonial-liberty che oggi ha un effetto psichedelico visto che ci sono moltissimi murales legali, molta street art e che molte delle case sono dipinte con colori improponibili per quel tipo di architettura: pareti prugna con fregi neri, pareti verde acido con cornicioni lilla, pareti nere e decorazioni dorate, azzurro cielo con nuvole. Mangiato tacos di pollo in un ristorante messicano pieno di foto di lottatori mascherati in una verandina dipinta con colori fluo in grado di far sembrare il resto del mondo grigio ed insipido appena usciti.
martedì 4 dicembre 2012
fronteMicrocentro con befreetours.com
EveryTrail - Find trail maps for California and beyond
Visita a San Telmo
San Telmo è un quartiere caratteristico in cui la domenica c'è un grande mercato di antiquariato e di artigianato "alternativo".
(Tracciato Everytrail)
Una delle cose che capita di dimenticare di Buenos Aires è che un centinaio di anni fa era una città tra le più importanti al mondo, con un teatro conosciuto in tutto il mondo.
Non ci si stupisce quindi se nel suo mercato dell'antiquariato ci siano montagne di oggetti art nouveau e di oggetti che richiamano a quel tempo. Quello che impressiona é la qualità di ciò che si trova sulle bancarelle,tutto é in uno stato perfetto, come se fosse stato appena cucito o stampato e decorato. Poi il tutto é accompagnato dalla musica del tango dei grammofoni e dei musicisti che suonano per coppie di anziani tangueros.
Pensare che molti di quegli oggetti siano stati importanti per qualcuno che magari non c'é più, che per qualcuno potrebbero essere legati a mille ricordi mi fa lo stesso effetto che fa aprire un baule rimasto in cantina da decenni...un senso di strano disagio, sapere di non poter capire perche certi oggetti siano stati cosí importanti per qualcuno. Probabilmente é un effetto emotivo che deriva dalla mia incapacità di buttare le mie cose, di non affezionarmi ad ogni pezzo di quello che per chiunque altro sarebbe solo spazzatura e che per me é un ricordo.
Comunque tra le cose interessanti di S.Telmo ci sono anche i mercatini della frutta fresca che sono spettacolari ed in cui si possono trovare questi manghi. Sono la mia varietà preferita, molto aromatici, ce n'era un albero nel cortile della mia scuola in Congo, ma non riuscivano mai a coglierli maturi. E poi non ne avevo mai visti di così grandi, peserà un chilo e mezzo ed é buo-ni-SSI-mo!
Street food of the day: non so come si chiami, ma é una specie di qui che di pasta fillo con formaggio, prosciutto, basilico e quei pomodori lunghi che da noi si usano quasi solo per la salsa ma che a me in insalata piacciono un sacco!
Ma uno dei motivi per cui mi è piaciuto di più è stata Mafalda! Ci sono moltissimi oggetti sulle bancarelle con disegnate le strisce più note. Mafalda per me è sempre stata,per alcuni dettagli del carattere, una specie di alter ego cartaceo di papà: irascibile, acuta e,soprattutto, desiderosa di scagliarsi con violenza contro ogni cosa non giusta, fatta in modo non responsabile o approssimativo per pigrizia o tornaconto poco limpido. Ed ancora ricordo di quando sono andato a vedere una conferenza di Quinto portando mi un albo enciclopedico originale da fargli autografare. Gli avevo chiesto se potesse disegnarmi una piccola Mafalda che urla al mondo 'siete tutti contro di me!'...quinto rifiutó dicendo che lei non l'avrebbe mai detta una cosa del genere. Ricordo che un po' me la presi, poi, qualche anno dopo trovai una striscetta con la stessa identica frase...ci ho riso su...pensando che magari mi aveva fregato la battuta o che qualcuno avesse pensato che potesse essere una frase da lei, dopotutto i personaggi che qualcuno crea, siano fumetti o protagonisti di un libro, sono come i figli, prima o poi vanno in giro con le proprie gambe e dicono e fanno cose che non si sarebbero pensate, magari nemmeno tanto sbagliate:-) Non avrò mai la mia Mafalda personalizzata, ma mi accontento di aver trovato questa striscia in metropolitana.
domenica 2 dicembre 2012
Primo giorno a Buenos Aires
Comunque un sabato di inizio estate è perfetto da passare al parco e la Rocoleta è perfetto. Un mercato nel parco molto simile al mercato della Montagnola a Bologna fa da cornice ad un punto di relax per i portenos. Chioschi che vendono parrillas e bicchieroni di frutta fresca in succo d'arancia...chiamarla macedonia sembra riduttivo, visto che essendo tutto preparato al momento si sente il sapore di ogni singolo frutto :D
Ma prima c'è stata una visita al cimitero munumentale della Rocoleta, proprio lì dietro. Calmo, tranquillo...e pieno di gatti rognosissimi! Visto che ho fatto il mio ciclo di tre iniezioni di Rabipur, profilassi antirabbica, mi sono sentito in dovere di non farmi problemi nel giocarci.
Ah, per innaugurare la serie "street food of the day" ecco a voi la bondiola!
Pane
Fetta indeinita di maiale alla piastra
Uovo alla piastra (huevito)
Lattuga
Pomodori freschi
Salse varie