27 agosto,
lunedì mattina, vaccinazioni.
All’Ufficio di igiene pubblica, reparto Salute del
viaggiatore, due dottoresse mi guardano e mi snocciolano una serie deprimente
di vaccinazioni. Ma io ho già una lista in tasca: colera, tifo, epatiteA (la B
ce l’ho…cioè, ho già fatto il vaccino), richiamo poliomielite, antitetanica,
antidifterica.
Esco con tre bozzi doloranti (spalla, spalla e chiappa
destra) ed un beverone disgustoso che mi frizza nella pancia, oltre che con un
ticket da 50qualcosa euro dapagare in banca (lo sportello elettronico non va,
ovviamente) e quello che credo sia un “buono” per del Lariam, adorabile veleno
contro la malaria di cui ho un ricordo pessimo (a 12 anni in Nigeria dopo
essermi ammalato, terapia d’urto che mi ha portato allucinazioni e vomito per
giorni, oltre che a perdere 10kg in 10 giorni…sembra un affare da dieta
miracolosa, ma era il 20% del mio peso corporeo, ci ero affezionato).
Oggi, 4 settembre,
dopo consulto non medico mi viene consigliato di fare anche
l’antirabbica, due shots in un mese. Questo per potere accarezzare animali in
giro senza pensieri. Potrò essere morso dai koati ad Iguazù, giocare con i lama
in Cile, farmi beccare dai Kiwi, scalciare dai canguri, strusciare dai panda
rossi, grattare i gatti, essere sleccazzato dai cani, graffiato dai pangolini e
potrò anche abbracciare i panda a Cheng Du per la modica cifra di 100 dollari
(donazione per il progetto di rinfoltimento della specie, ovvero acquisto di
vagonate di Viagra), tutto questo senza pensiero alcuno di contrarre l’odioso
morbo.
…spero non salti fuori qualche altra malattia contro cui
essere vaccinato nel frattempo…argh!
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