venerdì 7 settembre 2012

Questione di scarpe


Scarpe scomode rendono qualsiasi passeggiata una tortura; materiali scadenti fanno sì che queste puzzino di morte facendo calare la spada dell’Apocalisse in intere camerate degli ostelli,facendo invocare ai presenti il perdono divino o, ai meno melodrammatici, l’intervento di un esorcista.
Avere caldo ai piedi, o peggio ancora avere freddo, non avere una scarpa che tenga un minimo l’acqua, avere suole troppo sottili o troppo pesanti, le famigerate ciocche ai piedi, sono tutte cose che possono compromettere il piacere di un’esperienza di viaggio.
Ho visto gente in All stars e calzini di cotone a capodanno a Stoccolma, -12°C, temere di perdere le dita per congelamento, ho visto escursionisti tornare dal ghiacciaio del Vatnajokkul e camminare come Frankenstein a causa di scarponi a prova di attacco nucleare ma poco adatti all’asfalto…per non parlare delle tendiniti che vengono con quegli affari!

Le scarpe sono forse l’indumento più importante  cui si possa pensare nel progettare un viaggio.

Nel mio caso sono anche il più ingombrante, il mio aggraziato 46 rende anche delle Superga di tela dei natanti di media stazza. In generale riuscire a minimizzare il numero di paia di scarpe in valigia è sempre un bel colpo, ma ci vuole un po’ di cura nella scelta.

Le situazioni in cui ci si può trovare sono diverse: trekking più o meno spesso, passeggiata in campagna, cena in un ristorante appena decente, gita al mare, passeggiata per le vie di una città in una estate torrida o in un inverno piovoso.
I parametri da tenere d’occhio in realtà sono pochi: durevolezza, versatilità, ingombro e peso ridotti.
Tutte le altre possibili features sono solo un di più,da qui la mia scelta per tre sole paia di scarpe:

1)      Scarpe da montagna dell’esercito svizzero: saranno le mie scarpe principali, comprate in saldo due anni fa in un grande magazzino di Locarno, sono scarpe comodissime, resistenti, tutte in pelle con una spettacolare suola Vibram che permette di camminare su tutti i terreni, dal ghiaccio al fango alle strade di città. Vantaggio non da poco è che grazie al loro aspetto poco appariscente possono essere indossate anche in città senza l’effetto esteticamente shockante che fa la maggior parte delle scarpe da trekking non appena ci si allontana di soli 10 metri dai sentieri di montagna.
Queste saranno utili anche nei momenti di pioggia in città o nei climi molto freddi.

2)      Merrell hurdle:
non avevo mai avuto un paio di Merrell…le consideravo overpriced, non spendo 80 euro per una scarpa da passeggio tanto più che trovarle in Italia fino ad un paio d’anni fa era davvero impossibile (infatti le ho trovate alcune settimane fa in un negozio all’estero, tanto per cambiare). Queste vanno bene per le escursioni cittadine se non fa troppo caldo e se non piove troppo, hanno una suola buona anche per un po’ di terreno accidentato e sono ottime per le lunghe camminate, oltretutto hanno un aspetto decente per uscirci una sera a cena…ovviamente dopo aver coperto col pennarello nero le cuciture e quella orrenda M arancioni che le fanno sembrare scarpe antinfortunistiche…
Ultima chicca, un sistema che non permette ai piedi di puzzare: trattamento e soletta antibatterici, yeah!

3)      Timberland Trailwind Sport


detesto le scarpe aperte, l’idea poi di metterle con i calzini mi fa rabbrividire! Ma non posso andare troppo per il sottile e lo so, questi sandali saranno la scelta di base per un bel pezzo di viaggio nell’estate del sudest asiatico e nelle località di mare. Suola Vibram con tassellatura media per un po’ di off road, regolazioni e straps con velcro (niente chiusure a clip che si rompono) e parti imbottite fatte in neoprene, tipo muta da sub, suola in plastica (le avrei preferite con la suola scamosciata, ma sarebbero state meno lavabili). Le ho provate una giornata intera a camminare con 40°C ed i piedi stavano belli freschi, se lavate asciugano in 2 minuti, cosa chiedere di più?

Tre paia per un anno è proprio il minimo dei minimi, per poter coprire tanti climi e situazioni possibili. A queste aggiungerò un paio di ciabatte da doccia/ostello, sono ancora indeciso tra le classiche infradito minimal ed un paio di scarpe da vela (neoprene con suola di silicone) che ho sempre trovato molto comode per questo genere di cose e mi permetterebbero di usare i calzini.

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