sabato 25 maggio 2013

Dal Tempio pt.1: cosa ci faccio qui

Scrivo dal tempio di Golgulsa, ho iniziato oggi il mio breve "internato" in questo particolare tempio buddista dove farò vita da monastero studiando sunmudo,il kung fu koreano, facendo meditazione, yoga, studio del buddhismo secondo i ritmi dell'ordine. Sveglia alle 4 e tre allenamenti al giorno inframmezzati da studio e preghiera. Metto subito in chiaro che non ho intenzione di convertirmi ad alcunché, ma mi adatto rispettosamente alla vita dei miei ospiti.

Ma faccio o prima un breve punto della situazione: ho smesso di scrivere appena prima di partire per tre giorni di vita all'aria aperta nell'outback australiano, una volta tornato sono andato da Alice Springs a Sydney per andare in Giappone. Le tre settimane lì sono state a dir poco convulse, ogni minuto è stato destinato al turismo intensivo ed a parte qualche tweet non ho avuto né il tempo ne la tranquillità per scrivere un aggiornamento decente.
Ho viaggiato attraverso il paese da Tokyo a Fukuoka da cui due giorni fa ho preso un traghetto per Busan, seconda città della Korea posta all'estremo sud del paese.
Stamattina sono partito dalla città più poshy per andare a Gyeongju, antica capitale del regno Silla, prima che decidessero di costruire una nuova capitale seguendo le regole del feng shui (Seoul). Di Gyeongju ricordo le tombe a tumulo di antichi re ed un grande stagno pieno di fiori di loto, ricordo il quartiere antico in cui dormivo ed i ristoranti buddisti. Ma non c'è stato tempo per fare del turismo, trascinando mi dietro i due grandi zaini (al momento attorno ai 35kg insieme) in un caldo da estate piena ho vagato per i vicoli intorno alla stazione per trovare un ristorante. Un ultimo bulgoghi, prima di prendere l'autobus attraverso le montagne e venire lasciato ai piedi della salita al tempio: 2km sotto il sole delle 2 carico come un mulo da soma.

Il tempio è nato in prossimità di una scultura rupestre di Buddah incisa circa 1500 anni fa da monaci indiani e circa 30 anni fa è diventato il quartier generale dello studio del sunmudo, arte marziale tramandata dai monaci per secoli. I monaci buddisti in Korea erano prima di tutto guerrieri, erano un vero esercito di difesa del regno.
C'è da dare atto di una cosa ai coreani: non sono mai andati a rompere le scatole a nessuno con guerre e cose simili...probabilmente perchè avevano cinesi e giapponesi alla porta ogni cinque minuti, "possiamo invadervi?" "no!"
Credo che la moda del dichiarare guerra al mondo sia una cosa recente, ma si sa che le innovazioni non vengono mai capite, e speriamo che il signor Kim a Pyongyang continui ad essere cattivo profeta in patria o che trovi un altro hobby, che so, gli scacchi, i pokemon, le bocce...

E adesso sono qui, con una mezz'ora per scrivere prima di cena, alle 17.30, vestito da monaco con i visitatori che si inchinano a mani giunte quando mi incrociano tra le pagode. Vorrei dirgli che l'abito non fa il monaco (quanti di voi potrebbero spararsi questa battuta con un'attinenza simile? Vi sfido :-)  ) ma in koreano so solo salutare e ringraziare, al massimo ordinarmi da mangiare se hanno uno dei 4-5 piatti di cui ricordo il nome, quindi mi inchino sorridendo e faccio finta di nulla.
Quando però mi si sono inchinati anche due scolari del tempio la cosa ha iniziato ad essere pellicciosa, il mio taglio a la page incontra un po' troppo l'entusiasmo generale da queste parti...

Ma la domanda "che cosa ci faccio qui" ha una risposta semplice: mi riposo.

Sì, mi riposo svegliandomi alle 4 ed allenando mi quattro ore al giorno, mangiando solo riso e peperoncino, meditando nelle caverne, facendo 108 inchini appena sveglio e due sessioni di preghiera a me del tutto incomprensibile con i monaci. Incomprensibile perché mi mancano anche solo un paio d'ore di studio del buddhismo, incomprensibile perché ovviamente pregano in koreano.

Ma sì, mi riposo...beh, spero :-)

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