![](https://www.evernote.com/shard/s320/sh/5ab64e22-42e8-4600-8fcb-c1be217a97f7/47f5bd80539eb1f4607f9558d1622e4e/res/387ca23f-28ae-4278-b8f7-0923113e10b7/IMG293.jpg?resizeSmall&width=832)
Scrivo
dal giardino botanico di Adelaide col cellulare,visto che il mio tabldt
è morto a causa di un aggiornamento che ho cannato.
Sdraiato sull'erba sotto un pino cercando di ignorare due bambini che frignano perché non sanno scendere da un ramo a mezzo metro da terra. Mi stupisco sempre di quanto siano impediti i bambini oggi, ricordo quando a sette-otto anni con mio fratello ci arrampicavamo due di nascosto sull'albero dell'ultima villetta della via a Pointe Noire e se anche cadevamo non dicevamo niente per risparmiarci una lavata di testa. Questi due masticamerendine chiamano la mamma che si sta facendo i fatti suoi con le amiche. Che tornino a giocare con la playstation, non sanno nemmeno giocare dieci minuti senza un input dall'esterno, senza avere qualcuno da cui farsi guardare. Penso che i giorni più belli della mia infanzia siano stati quelli passati con papà a giocare al mare, ma non posso dimenticare il piacere di scappare di casa dopo i compiti per andarmi a nascondere con i miei amici per pianificare giochi più o meno avventati. Salire sul tetto della scuola quando ero alle elementari era difficile, era pericoloso,era proibito. Richiedeva pianificazione perchè c'era un bidello che aveva casa al piano terra, era elettrizzante! Si entrata dal cancello,si arrivava al giardino soprelevato dove c'era un enorme albero di mango ed un parapetto che faceva da scalino per il primo tetto. Una delle pareti aveva i mattoni con le prese di luce a croce lombarda,come le stalle delle cascine, arrampicarsi era uno scherzo e con un po' di pratica si riusciva a superare anche la grondaia ed arrivare sull'ultimo tetto. Per scendere usavamo un ramo flessibile, salvando dal tetto al primo piano. Ricordo di averne prese un bel po' una volta che siamo stati visti dalla strada, in fondo l'unico vero rischio era quello di venire scoperti. La scelta era tra l'arrendersi (e prenderle, erano meritate) e tentare di sgattaiolare senza essere riconosciuti,visto che il bidello di guardia non ci vedeva ad un paio di metri...ed è per scappare che prima o poi ci piano fatti tutti male. Io ricordo una caviglia sistemata in ambulatorio per aver saltato dal primo piano, cosa che oggi non penserei nemmeno di fare! ...ok,lo farei,ma con molta malcelata paura:)
Per fortuna i mocciosi indegni sono stati recuperati dalla mammina (vergogna!buuu!) ed il parco è tornato vivibile.
La
tappa di Melbourne è stata to mezzo ritorno alla vita normale. Sono
stato ospite di una coppia di giovani punk vegani, Laura e Ben, e dei
due famelici gatti Theodore e Preston. Soprattutto la piccola palla di
pelliccia rossa è scappato con mezza frittata spesa dal mio piatto
mentre cercato di prendere l'altra bestia che stava per leccare la
padella incandescente.
Ma a parte questo devo dire che è stato
speciale stare in casa ad ascoltare musica con Ben, passeggiare senza
meta con la musica nelle orecchie, uscire ad una serata dark... un po'
ci si sente a casa.
Ho anche dato un taglio all'ostracismo
nei confronti dei jeans. È vero che in teoria per il tipo di viaggio
che sto facendo non sono affatto comodi,sono pesanti e ci mettono una
vita ad asciugare,ma ora che passerò alcuni mesi al caldo e soprattutto
in città...cavolo,uso i jeans tutti i giorni della mia vita da almeno
vent'anni,estate e inverno,stare senza è stato troppo difficile...
È strano come ci sì abitui ad una vita diversa più facilmente di quanto sì riesca ad abbandonare piccole comodità del tutto superflue,lo trovo preoccupante. I jeans, la posta elettronica, il formaggio...altri sentono la mancanza di facebook e di un bagno privato in cui disporre le proprie cose secondo un personalissimo feng shui... io ho il mio feng shui quando faccio i panini, ogni centimetro quadrato deve avere un po' di tutti i condimenti, quindi finisco per lavorare alla composizione di una specie di giardino zen commestibile.
Per farla breve
ho trovato in un charity shop dei jeans a zampa che mi stanno
perfettamente. Non me avevo mai avuti...fanno un po' hippie ma ci
possono stare:)
Anche se il tempo a Melbourne è stato abbastanza brutto mi ha graziato con l'unica giornata senza pioggia quando sono andato a vedere la Great ocean road e la sera che sono andato ad una serata dark molto conosciuta. Diciamo che l'Europa è un'altra cosa,ma tutto sommato un po' di vita da club ci stava,anche se non avevo molto da mettermi. Jeans e smanicata nera, passabilmente tamarro :)
Ora sto passando alcuni giorni qui ad Adelaide
in attesa del GHAN, il treno che dalla costa meridionale attraversa il
deserto per arrivare ad Alice Springs in 24 comode ore.
E da lì passerò tre giorni nel deserto per vedere Uluru,il mio pallino da quando da bambino ho visto "Bianca e Bernie nella terra dei canguri". In realtà ci saranno cose molto o più belle da vedere, ma ogni tanto è bello ricordarsi delle piccole fissazioni che avevo tanto tempo fa.
Nota a margine
L'australia sembra piccola,ma basta guardare una cartina comparativa per piantarla con i discorsi da backpacker talebano che viaggia solo via terra e prendere gli aerei (che costano anche molto meno!)![](https://www.evernote.com/shard/s320/sh/5ab64e22-42e8-4600-8fcb-c1be217a97f7/47f5bd80539eb1f4607f9558d1622e4e/res/67699c66-3604-45c5-9862-080a3b40e9e7/IMG298.jpg?resizeSmall&width=832)
Sdraiato sull'erba sotto un pino cercando di ignorare due bambini che frignano perché non sanno scendere da un ramo a mezzo metro da terra. Mi stupisco sempre di quanto siano impediti i bambini oggi, ricordo quando a sette-otto anni con mio fratello ci arrampicavamo due di nascosto sull'albero dell'ultima villetta della via a Pointe Noire e se anche cadevamo non dicevamo niente per risparmiarci una lavata di testa. Questi due masticamerendine chiamano la mamma che si sta facendo i fatti suoi con le amiche. Che tornino a giocare con la playstation, non sanno nemmeno giocare dieci minuti senza un input dall'esterno, senza avere qualcuno da cui farsi guardare. Penso che i giorni più belli della mia infanzia siano stati quelli passati con papà a giocare al mare, ma non posso dimenticare il piacere di scappare di casa dopo i compiti per andarmi a nascondere con i miei amici per pianificare giochi più o meno avventati. Salire sul tetto della scuola quando ero alle elementari era difficile, era pericoloso,era proibito. Richiedeva pianificazione perchè c'era un bidello che aveva casa al piano terra, era elettrizzante! Si entrata dal cancello,si arrivava al giardino soprelevato dove c'era un enorme albero di mango ed un parapetto che faceva da scalino per il primo tetto. Una delle pareti aveva i mattoni con le prese di luce a croce lombarda,come le stalle delle cascine, arrampicarsi era uno scherzo e con un po' di pratica si riusciva a superare anche la grondaia ed arrivare sull'ultimo tetto. Per scendere usavamo un ramo flessibile, salvando dal tetto al primo piano. Ricordo di averne prese un bel po' una volta che siamo stati visti dalla strada, in fondo l'unico vero rischio era quello di venire scoperti. La scelta era tra l'arrendersi (e prenderle, erano meritate) e tentare di sgattaiolare senza essere riconosciuti,visto che il bidello di guardia non ci vedeva ad un paio di metri...ed è per scappare che prima o poi ci piano fatti tutti male. Io ricordo una caviglia sistemata in ambulatorio per aver saltato dal primo piano, cosa che oggi non penserei nemmeno di fare! ...ok,lo farei,ma con molta malcelata paura:)
Per fortuna i mocciosi indegni sono stati recuperati dalla mammina (vergogna!buuu!) ed il parco è tornato vivibile.
![]() |
Alba dalla cucina di Laura&Ben |
È strano come ci sì abitui ad una vita diversa più facilmente di quanto sì riesca ad abbandonare piccole comodità del tutto superflue,lo trovo preoccupante. I jeans, la posta elettronica, il formaggio...altri sentono la mancanza di facebook e di un bagno privato in cui disporre le proprie cose secondo un personalissimo feng shui... io ho il mio feng shui quando faccio i panini, ogni centimetro quadrato deve avere un po' di tutti i condimenti, quindi finisco per lavorare alla composizione di una specie di giardino zen commestibile.
Anche se il tempo a Melbourne è stato abbastanza brutto mi ha graziato con l'unica giornata senza pioggia quando sono andato a vedere la Great ocean road e la sera che sono andato ad una serata dark molto conosciuta. Diciamo che l'Europa è un'altra cosa,ma tutto sommato un po' di vita da club ci stava,anche se non avevo molto da mettermi. Jeans e smanicata nera, passabilmente tamarro :)
E da lì passerò tre giorni nel deserto per vedere Uluru,il mio pallino da quando da bambino ho visto "Bianca e Bernie nella terra dei canguri". In realtà ci saranno cose molto o più belle da vedere, ma ogni tanto è bello ricordarsi delle piccole fissazioni che avevo tanto tempo fa.
L'australia sembra piccola,ma basta guardare una cartina comparativa per piantarla con i discorsi da backpacker talebano che viaggia solo via terra e prendere gli aerei (che costano anche molto meno!)
![](https://www.evernote.com/shard/s320/sh/5ab64e22-42e8-4600-8fcb-c1be217a97f7/47f5bd80539eb1f4607f9558d1622e4e/res/67699c66-3604-45c5-9862-080a3b40e9e7/IMG298.jpg?resizeSmall&width=832)
peccato che le foto non si vedono..
RispondiElimina