Non posso dire di essere un viaggiatore professionista, c'è gente che in 10 anni, 3652 giorni, ne passa circa 2000 in viaggio in posti sempre diversi, quelli sono dei PRO, vuoi che lo facciano per mestiere, per scelta o perchè non hanno di meglio da fare se non passare qualche mese a pianificare un viaggio lungo altrettanto, preparare lo zaino una sera e lasciarlo di fianco alla porta per partire la mattinadopo quando ancora la casa è silenziosa.
Io negli ultimi 10 anni non ho fatto vacanze o ferie, ho fatto dei viaggi, posti nuovi, "sfide" nuove, sempre appassionato dal trekking e dal perdermi nella realtà dei posti che visitavo, ma superando raramente le tre settimane. Ok, quando si inizia si fa un passettino alla volta, prima di fare il salto vero, quello grosso...quando si vuole saltare da un tetto all'altro...c'è chi prova gusto nel farlo, chi lo fa perchè vuole l'adrenalina di quando si vince la paura, c'è chi non salta mai e chi guarda il gap e dice "ma a me..che cosa mi cambia?", si gira e torna giù. Restando nel semplice caso che vogliate saltare e non l'abbiate mai fatto prima magari preferite fare due prove si stacco dove non rischiate di sfracellarvi, comportamento sanissimo, toglie molto all'esperienza in sè ma non mi sentirei di biasimare nessuno di così prudente...è quello che farei io per primo!
Comunque questa è l'introduzione ad una serie di brevi articoli, una gallery di episodi accaduti negli anni e da cui un qualche tipo di insegnamento sono riuscito a trarlo, l'ho messo in tasca e cerco di spendermelo mentre preparo la rincorsa per il salto vero...quello grosso...
2004, Highlands scozzesi: arrivare in cima
Viaggiavo quell'estate con due carissimi amici in giro per la Scozia, secondo viaggio da zingaro...intendo dire che a parte il volo di andata e quello di ritorno non avevamo programmato nulla se non un vago "andiamo in giro per la Scozia!". Questo tipo di approccio ci portò a passare la notte in un ostello di Glasgow con la finestra a pochi metri dalla carreggiata di una superstrada a 4 corsie...Anyway, nel corso del viaggio,dopo qualche giorno alle Ebridi interne, avevamo puntato verso le montagne a nord, verso il Ben Nevis, verso il cuore della Scozia, le highlands, per fare un po' di sano trekking. Dopo una notte in rifugio a Glencoe partiamo per un'escursione su per una montagna...per farvi capire il posto metto una foto "rippata" da un sito a caso:
Splendido paesaggio, salita agevole, seppure troppo fangosa, e discorsi molto profondi (differenza tra copyright e copyleft, l'innalzamento dello standard delle distro di Linux dopo il 2002, i pro ed i contro di Gnome e KDE,due ambienti grafici free software...discorsi sull'intima natura umana, insomma...).
Dopo qualche ora arriviamo alla sella tra due picchi; c'è molto vento, i miei compagni decidono di accucciarsi in una buca mentre io guardo una parete di roccia, tolgo la giacca e mi preparo a salire con solo un marsupio. Non sono un arrampicatore, me la cavo se la parete non è troppo ripida e difficile, in quel caso mancava pocoche fosse verticale ma la pietra offriva un sacco di appigli...ma saranno anche stati 40-50 metri senza una via segnata e senza alcun tipo di attrezzatura...una cosa da incosciente ampiamente sottovalutata, anche se fattibilissima...da una persona preparata..fattibile al punto che un paio di volte ho pensato seriamente all'elisoccorso! Arrivo in cima stremato...acido lattico anche nei muscoli delle orecchie (lo so che non esistono, ma la sensazione più o meno era quella), metto una mano sull'ultima pietra, mi tiro su e mi ritrovo con un border collie che mi annusa la faccia...per lo spavento non rischio di rotolare giù per la parete...
Con un passaggio ventrale da caimano rotolo maldestramente sulla vera cima...mi trovo innanzi ad un paesaggio meraviglioso! mentre cerco di reprimere il fiatone e di ignorare il vento che mi fa coprire di pelle d'oca ammiro le montagne che circondano Loch Leven (avete presente Harry Potter che cavalca l'ippogrifo a pelo d'acqua? esattamente quel lago), il sole filtra tra le nuvole e crea giochi di luce ed ombra dalle mutevoli geometrie sui prati delle highlands a 360 gradi intorno a me...giro per abbracciare il panorama in tutte le direzioni e mi trovo davanti all'improvviso la figura di un vecchio...
Un vecchietto in giacca di tweed verde-marrone, coppola di lana e bastone, seduto su un grosso sasso. il cane gli sta vicino con la lingua penzoloni.
"Aye" la cadenza è quella scozzese,quindi le vocali sembrano tutte modulazioni della "U"
"Salve...bellissimo vero?"
"Aye"annuisce
"..."
"Sei venuto su da lì?" (D'd yuu cum' up fr'm theeur'?)
"Ehm...sì..."
Si alza a fatica dal pietrone e si avvicina al bordo, guarda di sotto e fischia
"Tu sei matto"
A quel punto due domande mi balenano nella mente "COme si fa a scendere da qui?" e "COme diavolo ci sono arrivati qui un vecchio artritico ed un cane da pecore?!?!?" seguite dalla più ovvia delle risposte, ma lui è più svelto e ridendo mi chiede:
"Perchè non hai usato il sentiero come tutti gli altri, bloody hell? ci vengono su anche le famiglie con i bambini, non senti che casino che fanno?"
Avessi fatto il sentiero non avrei "conquistato" quella sensazione arrivato in cima...o forse sì...chi doveva dirmi se c'era o meno un sentiero? forse potevo (dovevo?) arrivarci da solo prima di avventurarmi in qualcosa di estremamente stupido, ma forse non avrei goduto appieno della sensazione di euforia che ho provato lì su...avevo anche una foto, fattami dal vecchietto della montagna, persa in qualche cassetto...c'erano ancora le macchine fotografiche analogiche, la prima digitale l'ho avuta solo qualche mese più tardi.
Da quella volta ho sempre preso in considerazione l'idea di fare qualcosa di faticoso e forse anche un po' pericoloso pur di far mio un pezzo di natura, lasciarci su del sudore ed una sensazione forte. Non sono più stato un turista che sceglie il sentiero per famiglie e dimentica la passeggiata nel giro di poche settimane. Una passeggiata la si può dimenticare, una faticata come quella, invece, non me la dimenticherò mai, ne sono sicuro...e sono sontento di non aver trovato quel dannato sentiero...aye!
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